Il 17 marzo cade il 160° della Repubblica Italiana, una ricorrenza che i ravennati hanno sempre celebrato con il cuore e con sincera passione civica e risorgimentale. Quest’anno le restrizioni e la pandemia ci impongono modalità che escludono il coinvolgimento popolare, ed è giusto cosi. Ma ciò non significa dimenticare che Ravenna è una delle prime città italiane protagonista di quella scelta repubblicana e costituzionale, che ha offerto la vita di tanti giovani patrioti in difesa della Repubblica Romana, che ha soccorso e protetto Garibaldi ed Anita, guidato la Resistenza e la lotta di Liberazione, votato Repubblica con la più alta percentuale al Referendum del 2 giugno ’46, una città che con piazze, strade e monumenti ricorda tutti i giorni l’identità di un popolo che ha combattuto e vinto contro tanti oppressori. E’ giusto allora, continua Mingozzi, dedicare questo 160° a tutti i soci delle Associazioni , Società e Gruppi che volontariamente si adoperano per mantenere i luoghi e le testimonianze di quella storia, accompagnando studenti e visitatori e magari ricordando il mazziniano Primo Uccellini o Luigi Carlo Farini che con Cavour fu strenuo difensore dell’indipendenza d’Italia. Dieci anni fa celebrammo il 150° con oltre duecento iniziative che fecero di Ravenna una delle prime città italiane a ricevere il riconoscimento dalla Presidenza della Repubblica per la sensibilità e la consapevolezza storica dimostrata.