“In questi giorni sono comparsi anche sul territorio del Comune di Ravenna manifesti transfobici dal contenuto diffamatorio e discriminatorio, analoghi a quelli già apparsi in altre città italiane”.

A denunciare l’episodio sono il Centro Antidiscriminazioni di Ravenna e Arcigay Ravenna: “Questi manifesti, realizzati da organizzazioni integraliste come ProVita&Famiglia e altre sigle affini, diffondono messaggi ingannevoli e tendenziosi sull’educazione all’affettività e alle differenze, accusando le realtà LGBTQIA+ di “confondere” bambine, bambini e persone giovani con percorsi di informazione, prevenzione e sensibilizzazione contro le discriminazioni”.

“Come Centro Antidiscriminazioni LGBTI+ Ravenna, Movimento Consumatori Ravenna APS e Arcigay Ravenna, esprimiamo profonda preoccupazione e ferma condanna per la diffusione di questi messaggi di odio, che alimentano disinformazione, stigma e ostilità nei confronti di persone e comunità già troppo spesso marginalizzate.
Ricordiamo che l’articolo 23, comma 4-bis del Nuovo Codice della Strada (D. Lgs. 285/1992, modificato dalla legge 156/2021) vieta espressamente ogni forma di pubblicità contenente messaggi sessisti, violenti, offensivi o discriminatori, inclusi quelli rivolti a orientamento sessuale, identità di genere, abilità e altre caratteristiche personali.
Abbiamo già provveduto a segnalare formalmente la presenza di questi manifesti al Sindaco di Ravenna Alessandro Barattoni, all’Assessora alle Politiche e Cultura di Genere Francesca Impellizzeri e agli uffici competenti del Comune, chiedendone la rimozione immediata come previsto dalla normativa vigente”.

“Sottolineiamo che Ravenna è parte della Rete READY, la rete nazionale delle pubbliche amministrazioni impegnate a contrastare le discriminazioni basate su orientamento sessuale e identità di genere: per questo motivo chiediamo all’Amministrazione di dare un segnale chiaro e coerente con l’impegno assunto, come già avvenuto in altri comuni italiani (tra cui Brescia, Roma, Bergamo e Genova), dove manifesti simili sono stati rimossi grazie alla mobilitazione di cittadine, cittadini, persone attiviste e associazioni.
La diffusione di messaggi transfobici e queerfobici non rappresenta solo una violazione di legge, ma un attacco diretto ai principi di rispetto, autodeterminazione e convivenza inclusiva che devono guidare la nostra comunità”.

“Non possiamo permettere che messaggi di odio e disinformazione trovino spazio nelle nostre strade — dichiara Ciro Di Maio, Coordinatore del Centro Antidiscriminazioni LGBTI+ di Ravenna — Questi manifesti colpiscono non solo le persone trans e tutta la comunità LGBTQIA+, ma anche chiunque creda in una società fondata sul rispetto, sulla conoscenza e sulla libertà di espressione. È nostro dovere contrastare ogni tentativo di alimentare paura e discriminazione. Ravenna deve continuare a essere una città accogliente, sicura e inclusiva per tutte le persone.”