“L’odore acre dell’acqua delle fogne non ti abbandona facilmente, nemmeno dopo una lunga doccia, ma quando stringi fra le braccia due minuscoli corpi impregnati da quell’acqua scura e appena salvati da un condotto fognario, senti solo il profumo della vita. La vita che trionfa, la vita che ha una forza pazzesca. E scoppi in un pianto liberatorio che per 5 ore ti ha attanagliato il cuore al pensiero di sentire quei miagolii strazianti senza trovare una via d’uscita. Si esprimono così alcune volontarie dopo la serata che le ha viste impegnate in uno dei salvataggi più difficili mai realizzati.

Siamo a Lugo e sono le 16.00 di giovedì 22 giugno, fa caldo, tanto caldo quando suona il telefono dell’infermeria felina di Bizzuno, dall’altro capo una ragazza ci informa di avere udito un miagolio disperato provenire da un foro realizzato nel cemento di un cantiere nelle vicinanze della macelleria Irca in Via Carrara Arginello a Lugo. Succede di nuovo, la storia si ripete. Bisogna correre.

Arrivati sul posto la situazione che si presenta ai nostri occhi è scoraggiante: un foro di circa 15 cm, intorno solo cemento e a 20 metri di distanza un tombino con diversi tubi di uscita. Capiamo che i miagolii sono due ma la nostra telecamera endoscopica non ha un cavo abbastanza lungo e rigido per raggiungere i gattini e capire dove si trovano. Allora chiediamo aiuto a tutti coloro che ci seguono su facebook e arrivano persone che portano le loro telecamere ma purtroppo anche quelle non idonee. Poi arriva qualcuno portando il contatto di un membro della protezione civile Sar Team di Faenza, che ci dice avere la telecamera professionale. Lo chiamiamo e arriva subito accompagnato dalla presidente Natascia Spada, si mettono al lavoro e individuano i micetti: sono sotto di circa 1 metro rispetto al manto stradale, a 7 metri in perpendicolare dal punto di probabile caduta. Li vediamo, sono due gattini malconci e stanchi, ma vivi. L’idea è quella di inserire nel buco un tubo di polietilene con in testa un “tappo” creato con degli stracci per spingere i gattini verso l’uscita. Si corre a prendere il tubo per provare ad usarlo. Il primo tentativo fallisce perché lo spazio lungo il percorso si allarga e il tappo sormonta i cuccioli, bisogna ricominciare.

Nel frattempo poco dopo le 20.00 arrivano anche loro, i Vigili del Fuoco e attaccano al tubo di polietilene un “ragno” (ci perdoneranno per il termine non propriamente tecnico) che si adatta alla larghezza del tubo. Tutta la squadra e i volontari si mettono all’opera. Il tubo senza nulla in testa viene trascinato nel condotto e, una volta uscito, dalla parte opposta viene di nuovo reinserito completo di “ragno” che servirà per portare con sé i due micetti stremati, “accompagnandoli” all’uscita. Quando i miagolii si sono fatti più vicini ed insistenti, abbiamo posizionato un retino pronto ad accoglierli per evitare che finissero nell’acqua.

Erano neri, inzuppati e sfiniti. Li abbiamo lavati e pian piano è uscito il loro colore naturale. Sono due gattini di circa un mese. Purtroppo all’interno del tubo è stato rinvenuto il corpo di un terzo gattino già morto.

E’ doveroso ringraziare di cuore tutti coloro che hanno reso possibile questo miracolo: chi ci ha chiamati, i tanti volontari impegnati, i cittadini accorsi e gli eroi che noi romagnoli alluvionati conosciamo bene, la Protezione Civile e i Vigili del Fuoco”.