“Il 25 agosto del 1944 le bestie fasciste massacrarono senza pietà dodici patrioti ravennati alla cui imperitura memoria è stato eretto un complesso monumentale.
Il fascismo ha provocato lutti e tragedie e lasciato un’Italia in macerie, povera, disperata e lacerata dal dolore, per questo ad ogni occasione vogliamo tenere vivo il ricordo e combattere il vergognoso revisionismo storico portato avanti in questi anni in Italia e in occidente, soprattutto da quei partiti – come il PD – che a parole si professano antifascisti, ma nei fatti professano ideali opposti.
Il 25 Aprile scorso la Federazione di Ravenna del Partito Comunista (PC) si è recata simbolicamente a Bagnacavallo, per onorare le spoglie del partigiano sovietico Nikolaj che, fuggito dalla prigionia, decise di sacrificare la sua giovane vita combattendo assieme ai partigiani romagnoli per la nostra libertà. Il nostro partito ha poi chiesto al Sindaco De Pascale il 9 Maggio scorso (ricorrenza della firma della resa tedesca agli Alleati) di intitolare un luogo pubblico della nostra città all’eroina dell’Armata Rossa, Ljudmila Pavlicenko, la più famosa tiratrice scelta sovietica, che divenne poi una sincera amica di Eleanor Roosevelt. Il sindaco non ci ha degnati nemmeno di una risposta. Come mai? Forse il tema degli ideali antifascisti non lo interessa molto?

Oggi, 24 Agosto, decidiamo quindi di onorare il sacrificio dei partigiani ravennati da soli e ci rifiutiamo di partecipare alle manifestazioni ufficiali previste per domani 25 Agosto perché non vogliamo marciare insieme alle bandiere e all’ipocrisia del Partito Democratico. Un partito fedele alleato della NATO, a cui ogni anno consegna – togliendoli dalla spesa a favore dei cittadini – 24 Miliardi di Euro, usati per finanziare guerre imperialiste di aggressione ad altri popoli, in giro per il mondo; ricordiamo solo le ultime, tutte appoggiate dal PD: Jugoslavia, Iraq, Afghanistan, Libia. I dodici partigiani si rivolterebbero nella tomba a sapere che chi li commemora sponsorizza guerre (spesso altrui) in giro per il mondo.

Il PD di De Pascale e’ lo stesso che ogni anno a Ravenna autorizza le commemorazioni fasciste del gerarca Ettore Muti, come se nulla fosse.
Il sindaco ha ripetuto più volte che la manifestazione organizzata per celebrare Ettore Muti ed i militi della Decima MAS non poteva essere impedita e che la decisione in merito è di spettanza della Questura. Una pantomima che va avanti da anni e anni.  Noi comunisti c’eravamo a testimoniare il nostro sdegno da VERI antifascisti, ma De Pascale non lo abbiamo visto, nè abbiamo visto il PD “antifascista”. Anzi, al contrario abbiamo sentito un silenzio assordante e rivelatore, forse, della vera natura del Partito Democratico. Dove sono i difensori degli ideali antifascisti del PD quando servono? I volti contriti davanti alle lapidi dei poveri partigiani morti a causa del fascismo Mussoliniano non vi assolvono dal non contrastare i rigurgiti di fascismo oggi.

Infine, per concludere la lunga lista di ipocrisie e falsa retorica antifascista dietro cui il PD si nasconde, vogliamo ricordare che il partito di De Pascale è quello che ha sottoscritto al parlamento Europeo la parificazione fra Nazismo e Comunismo nel 2019 e ha sponsorizzato e supportato il golpe neonazista del in Ucraina nel 2014, con tanto di comizio in piazza Maidan di Gianni Pittella (Europarlamentare PD) davanti ai neofascisti ucraini. Ancora una volta, i poveri partigiani, che hanno dato la propria vita per combattere i vincere il nazismo, si rivoltano nella tomba.

Per tutto questo il Partito Comunista di Ravenna ha preferito onorare le vittime della brutalità fascista da solo, evitando le cattive compagnie, perché con questa “sinistra”, che ha tradito gli ideali antifascisti e che si schiera spesso dalla parte opposta, non abbiamo nulla a che spartire.”