“In data odierna, 01.06,2022 h 01.35 ca. si è concluso il consiglio comunale dove si dibatteva il nostro ordine del giorno che richiamava alla necessità di invitare Hera ad un tavolo pubblico aperto alla cittadinanza, alle associazioni, e a tutto il consiglio comunale, al fine di calibrare ed eliminare le numerose criticità riscontrate in città. Non solo, quest’oggi la giunta ha approvato un aumento della Tari di quasi l’8% in due anni, che comunque l’amministrazione si è impegnata a colmare attraverso un avanzo di 800 mila euro, iniziativa lodevole, se non fosse però che quei fondi potevano essere spalmati su altro, ad esempio eventi di richiamo turistico, e che comunque non risolveranno i problemi dei prossimi anni, alla luce poi dei notevoli dividendi prodotti da Hera che si, vengono poi dirottati sui comuni, ma che poi, se per abbassare le tasse, l’amministrazione è costretta adusare fondi propri, di fatto genera un controsenso evidente, il famoso cane che si morde la coda.
Nonostante l’evidenza, portata durante il dibattito, dei numerosi sindaci della Riviera, che hanno richiamato Hera ai tavoli di concertazione, al fine di risolvere o minimizzare i problemi, rammentiamo ad esempio i sindaci di Riccione, Bologna, Lugo, e Rimini, Che attraverso il dialogo costruttivo con l’azienda sono giunti a notevoli risultati nella raccolta porta a porta, di fatto portando ad un miglioramento del servizio e di ritorno, ad una maggiore partecipazione alla raccolta, e in alcuni casi si è giunti addirittura al ritorno all’uso del cassonetto nei punti critici o comunque al ripensamento del servizio al solo fine di poter raggiungere la piena partecipazione della cittadinanza. Ciò nonostante la nostra amministrazione persiste nell’adozione di questo sistema di raccolta, facendo emergere cosi una posizione ideologica che non tiene conto delle necessità e delle problematiche della città imponendo di fatto una transizione in tempi sbagliati e in modalità impossibili.
Il Gruppo Lega ha persino accettato, pur di arrivare alla migliore soluzione per i cittadini, di cambiare il proprio ordine del giorno, che aveva infastidito il Pd, poiché riportava l’immagine di una città non curata, con bidoni debordanti nei week end di media intensità, presentando un nuovo documento a metà serata, durante la capigruppo straordinaria, ciò nonostante la maggioranza ha nuovamente usato l’arroganza dei numeri per prevalere, non solo, si sono registrati episodi di una violenza verbale inaudita, proprio durante la riunione a porte chiuse, fatto non giungendo all’obiettivo primario per il bene della città, addirittura presentando a loro volta un documento debole dove le uniche richieste alla multiutility erano quelle di incrementare il numero dei bidoni urbani, e l’installazione di quelli per le deiezioni animali, due punti che si, sono necessari, ma che non sono i soli contingenti, ma semplicemente i meno coraggiosi. Con avvilimento per non aver potuto avere di fronte una controparte realmente interessata alla risoluzione dei problemi, ma bensì piuttosto al solo obiettivo di non far passare un punto politico alla Lega, cercando in tutti i modi, e tutti allo stesso modo i gruppi consiliari che reggono la giunta, di ostacolare senza speranza il primario ordine del giorno, e di aggiudicarsi il merito anche del documento nuovo, benché la Lega abbia sempre ceduto, per il bene della città, su qualsiasi altro documento, ieri sera invece, con dispiacere, ciò non è potuto avvenire, poiché si è oltrepassato il rispetto umano e politico, in un’aula dove invece il livello di civiltà deve regnare ai massimi livelli.
L’ordine del giorno è stato bocciato, sorridiamo al voto di astensione di Alain Conte, espressione di una contezza dei problemi, che ci sono realmente, ma mancante del necessario coraggio nel votare a favore di un odg che ne chiedeva la risoluzione.

Dove si mostra che i fatti hanno un valore maggiore delle parole, e dove si mostra che essere giusti significa sempre e comunque evitare atti ingiusti, nasce e germoglia rigogliosa la democrazia. Il bene comune è super partes, e il bene della città non ha bandiere politiche, ma purtroppo chi governa la città da ormai 70 anni è talmente intriso di potere che non lascia spiragli di democrazia a nessuno.”

Gruppo consigliare, Lega Cervia