Facendo seguito al documento sottoscritto lo scorso 17 gennaio da Sindaco, sindacati e associazioni datoriali – indirizzato al Governo con la specifica richiesta di fermare l’emendamento contenuto nel DL semplificazioni che prevede la moratoria di 3 anni per le attività di ricerca, perforazione ed estrazione – le segreterie provinciali di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil di Ravenna e i lavoratori del comparto Oil &Gas parteciperanno numerosi alla manifestazione del 9 febbraio a Roma indetta dai sindacati confederali di Cgil, Cisl e Uil per contestare le politiche adottate dal Governo.

C’è la consapevolezza che l’arresto delle attività di coltivazione dei giacimenti, già in esaurimento e in forte declino produttivo, equivarrebbe alla chiusura certa e definitiva del polo Eni ravennate e di tante altre realtà produttive italiane. Questa consapevolezza impone il massimo sforzo e impegno per indurre le forze politiche di Governo ad aprire un tavolo di confronto per definire, e condividere con tutti i soggetti coinvolti, le azioni necessarie a costruire il percorso idoneo ad affrontare la fase di transizione energetica. Non si possono infatti sottovalutare le conseguenze economico sociali che ricadrebbero sui lavoratori di tutti comparti della filiera, nessuno escluso, dal comparto dell’energia a quello metalmeccanico, alla logistica trasporti e ai servizi vari di mense, pulizie e forniture fino ad arrivare alle attività commerciali.

Il sindaco di Ravenna e rappresentanti della regione Emilia Romagna e della società civile hanno già comunicato che saranno al nostro fianco alla manifestazione del 9 febbraio a Roma per sostenere i lavoratori e politiche energetiche razionali, condivise e lungimiranti.

Le organizzazioni sindacali invitano e sollecitano tutti a partecipare alla manifestazione, informazioni logistiche dettagliate verranno diffuse sugli organi di stampa e sui siti web di Cgil, Cisl e Uil di Ravenna.