“Esprimo grande soddisfazione per l’approvazione oggi in Senato del decreto legge cosiddetto “Alluvione e Campi Flegrei” volto a fronteggiare le emergenze degli ultimi eventi bradisismici nei Campi Flegrei e gli eventi alluvionali di settembre e ottobre 2024 in Emilia-Romagna nelle competenze del Commissario Straordinario alla Ricostruzione, ing. Curcio. Questo decreto però non si limita a estendere le norme dei precedenti decreti (dl 62/2023 e dl 76/ 2024) ai nuovi eventi calamitosi, ma introduce anche nuove misure di semplificazione e accelerazione della ricostruzione privata e stanzia ulteriori risorse come il miliardo di euro per un Piano straordinario di interventi per la riduzione del rischio idrogeologico da attuare dal 2027 al 2038. Ringrazio quindi il Governo Meloni e il ministro Musumeci perché questo decreto ci permetterà di fare un passo decisivo verso la prevenzione strutturale e la vera ricostruzione.
Certo, se la Regione Emilia-Romagna avesse portato a termine gli interventi sui bacini fluviali, già finanziati dal Commissario precedente, gen. Figliuolo, alcuni degli eventi drammatici di settembre e ottobre 2024, per esempio quelli accaduti nel comune di Bagnacavallo a Ravenna, non si sarebbero verificati e oggi non avremmo dovuto estendere lo stato di ricostruzione anche e di nuovo a quegli stessi territori già alluvionati nel 2023 e non avremmo dovuto stanziare nuove risorse ancora una volta a causa dell’incapacità di chi è preposto alla pulizia dei fiumi e cioè le Regioni.
Nonostante questo, il Governo con grande senso di responsabilità ha fatto ampiamente la sua parte: ha stanziato le risorse necessarie, ha semplificato le procedure e ha coinvolto maggiormente i Presidenti di Regione tanto da concedere loro la possibilità di gestire le risorse della ricostruzione intestandogli contabilità speciali, in deroga al divieto di girofondi fra contabilità speciali.
Ora però ci aspettiamo che anche gli enti locali, a partire dalle Regioni e in particolare dalla Regione Emilia-Romagna, facciano la loro parte.
Perché, voglio ricordare che, proprio la Regione Emilia-Romagna, a fronte di 1 miliardo e 378 milioni di euro stanziati per il contrasto al dissesto idrogeologico dal 2015, ne ha spesi solo 267 milioni, cioè il 25,53%. A dimostrazione che non sono i soldi a mancare ma la volontà. Direi quindi che sarebbe ora di smettere con gli scontri e le rivendicazioni  ideologiche perché la gestione di una tragedia non può essere il pretesto per una campagna elettorale continua.
I fondi ci sono, gli strumenti ci sono, le priorità sono chiare e le risorse della ricostruzione, oggi, possono essere gestite anche dai Presidenti di Regioni per cui non ci sono più scuse.
È ora di mettere da parte le bandiere di partito e di fare squadra per il bene dei cittadini e soprattutto per evitare che eventi così drammatici debbano ripetersi.”
Lo dichiara la Senatrice di Fratelli d’Italia Marta Farolfi