Some Palestinian residents start to return to their homes after Israel’s withdrawal leaving behind a huge destruction in Khan Yunis. Gaza Strip, 2024. Photo by Jehad Al-Sharafi

Il 31 maggio 2025, Piazza del Popolo ha ospitato una manifestazione
profondamente partecipata, promossa da collettivi, organizzazioni e cittadini della nostra
città, in solidarietà con il popolo palestinese.
“Questa mobilitazione nasce dalla consapevolezza che da oltre un anno il popolo palestinese
è sottoposto a un’escalation di violenze, sotto il regime di occupazione israeliano, in un
avanzamento del progetto coloniale sionista che – per l’ampiezza delle distruzioni e la
sistematicità delle aggressioni – va riconosciuto come un vero e proprio genocidio. Le
violazioni in corso sono documentate da fonti autorevoli e plurime, comprese organizzazioni
internazionali per i diritti umani, giornalisti indipendenti, osservatori civili e operatori
umanitari”.

A partire da quella giornata, si è costituito un coordinamento cittadino per la Palestina: “Intendiamo rivolgere all’Amministrazione comunale richieste  chiare, sia simboliche che concrete. In particolare, chiediamo che il Comune di Faenza:

si pronunci pubblicamente per un cessate il fuoco immediato e duraturo in Palestina;

interrompa ogni rapporto istituzionale, economico o commerciale con aziende coinvolte nell’occupazione e nella repressione del popolo palestinese;

aderisca al boicottaggio delle istituzioni culturali, accademiche ed economiche che si rendono complici del genocidio in corso;

sostenga attivamente la cooperazione con scuole, ospedali e comunità palestinesi, in particolare nei territori sotto occupazione e nelle aree colpite dai bombardamenti;

continui e rafforzi l’impegno per la promozione dei diritti umani e della giustizia, anche attraverso iniziative concrete e pubbliche;

si faccia promotore della causa palestinese all’interno dell’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), affinché anche a livello nazionale si costruisca una rete di enti locali schierati per la pace e il diritto internazionale;

assuma una posizione chiara e trasparente in merito al mandato di arresto internazionale emesso nei confronti di Benjamin Netanyahu per crimini di guerra.

Durante la manifestazione, è stato ribadito che il progetto coloniale di Israele non è
un fenomeno lontano né estraneo alle nostre comunità: “Se
un bambino può essere ucciso impunemente, allora nessun bambino è al sicuro”.

“Riteniamo grave che, a fronte di una mobilitazione così partecipata e significativa, e
nonostante l’aggravarsi della situazione internazionale, l’Amministrazione comunale non
abbia finora ritenuto necessario esprimere alcun tipo di presa di posizione, né
pubblicamente né in forma privata.
Con rinnovato senso di responsabilità e urgenza, chiediamo che il Comune di Faenza si
attivi per discutere, pianificare e rendere pubbliche misure efficaci per interrompere ogni
forma di complicità con il regime israeliano, e per contribuire concretamente alla costruzione di una pace giusta e duratura per il popolo palestinese.
Un ulteriore prolungamento del silenzio istituzionale, in un momento così cruciale, rischia di
essere interpretato come una forma di complicità passiva. La cittadinanza ha parlato con
chiarezza: ora attendiamo una risposta”.