Il Comune di Cervia fa scuola di Partecipazione in Lombardia. Sabato 25 novembre l’esperienza della città del sale è stata presentata al Convegno “Lodi e i suoi cittadini. Partecipazione: come e perché”, organizzato dal Comune di Lodi nella Sala dei Comuni della Provincia di Lodi.

Il Comune lombardo era stato a Cervia lo scorso anno, per conoscere da vicino le esperienze di Cervia in ambito di Partecipazione nei progetti di welfare e sabato scorso ha invitato proprio la nostra città a portare una testimonianza sul lavoro svolto negli anni, grazie anche al sostegno della Regione Emilia Romagna, che in virtù della Legge sulla Partecipazione ha finanziato molti dei percorsi partecipativi realizzati in città.

L’obiettivo della città di Lodi è quello di arrivare ad avere un regolamento sulla Partecipazione e per questo è stato illustrato il caso Cervia. Sono intervenute al Convegno la dirigente del Settore Servizi alla comunità e Sviluppo della città Maria Pia Pagliarusco, che ha parlato dell’inquadramento normativo mettendo in rilievo i principi generali e le peculiarità della disciplina nella nostra Regione; l’Assessora al Welfare Bianca Maria Manzi, che ha presentato il progetto delle Porte di comunità; Cristina Zani, responsabile delle politiche giovanili, che ha parlato della sua esperienza professionale nei progetti di comunità.

L’Assessora Bianca Maria Manzi: “Nelle politiche portate avanti in questi anni, lo strumento della Partecipazione nel welfare è stato fondamentale per rinsaldare la rete sociale in una comunità di persone che si prendono cura degli altri attraverso i talenti e le risorse che ognuno di noi può mettere in campo.Siamo molto contenti che il Comune di Lodi ci abbia chiamato per illustrare la nostra esperienza. Venuta a conoscenza del progetto delle Porte di Comunità, già lo scorso anno l’Amministrazione lombarda è stata da noi per vedere da vicino questa realtà, che ha registrato il loro apprezzamento, tanto che hanno voluto invitarci a presentare l’esperienza alla loro città. Per noi è stato motivo di orgoglio, sia illustrare fuori le mura le nostre esperienze sia poter contribuire alla realizzazione di progetti simili in altri territori”.