“Avevamo già reso noti qualche tempo fa i numeri e i dati relativi ai ticket non pagati per i pronto soccorso, per le visite specialistiche e per le sanzioni per mancata o tardiva disdetta, chiedendo nel contempo di conoscere anche le somme recuperate nell’ultimo quinquennio. Numeri a dir poco sconcertanti che, per tutta la Regione Emilia-Romagna, erano dell’ordine di milioni di euro. E, anche sul fronte del recupero delle somme, le Aziende sanitarie si comportano in modo nettamente differente. Il caso più eclatante è quello della Ausl Romagna, visto che dal 2019 al 2023 non ci sono stati forniti dati per quanto riguarda, appunto, il recupero delle somme. Per quanto riguarda l’Ausl Romagna, infatti, dal 2018 al 2023 i ticket del Pronto soccorso non pagati ammontano a 10 milioni e 499mila 397 euro ma, stante i dati forniti dalla Regione Emilia-Romagna per il solo anno 2018, per ora ne sono stati recuperati solo 136.277.
Ancor più allarmanti sono i numeri relativi ai mancati pagamenti per le visite specialistiche che, ancor più, danno l’idea della scarsa tempestività per il loro recupero. Parliamo di 14 milioni 788 mila 413 euro per la sola Ausl Romagna. Di questi, sono stati recuperati sono 328mila 646 euro per l’anno 2018 e 11mila 805 per l’anno 2019. L’Ausl Romagna, stante questi numeri, ha un vero e proprio primato negativo rispetto alle somme complessive che le Ausl di tutta la Regione non sono riuscite a incassare. Nella risposta fornitaci dalla Regione alla voce Ausl Romagna ci viene detto genericamente che la procedura di recupero è in corso ma null’altro viene chiarito. Chiederemo conto di questa anomalia con una interrogazione specifica che mira ad approfondire la ragione per cui i tempi di recupero siano così lunghi se confrontati con quelli delle altre aziende e dove il sistema si sia inceppato: si tratta di risorse preziosissime che vengono così a mancare nei bilanci delle aziende sanitarie e, purtroppo, la Regione continua a glissare sul problema con risposte troppo superficiali.”