“L’innovativo concetto della ‘Città 30’, riguardante la circolazione dei veicoli nei centri urbani dove la velocità massima consentita dei mezzi è ridotta a 30 chilometri orari, è stato al centro dell’Assemblea nazionale della Fiab (la Federazione italiana ambiente e bicicletta) ospitata a Ravenna lo scorso fine settimana nella Sala Corelli del Teatro Alighieri. I lavori del consesso della Fiab, a cui hanno partecipato oltre centro delegati di tutta Italia, si sono infatti aperti con la tavola rotonda dedicata al tema “Obiettivo Città 30: prospettive in Italia”.

Il convegno è stata l’occasione per fare chiarezza su questo progetto che troverà concreta attuazione a Bologna a partire da giugno. E non a caso è intervenuto anche il primo cittadino felsineo Matteo Lepore.
Prima di tutto Andrea Colombo, esperto di mobilità sostenibile ed ex assessore alla mobilità di Bologna, ha fatto chiarezza su cosa significhi ‘Città 30’. “E’ una politica innovativa riguardante la mobilità che non si può ridurre al solo concetto del limite di 30 km orari. E’ un provvedimento che riguarda tutta la città: cioè in tutta la città c’è il limite dei 30 km orari e solo in alcune strade di grande scorrimento rimane il limite dei 50 orari. ‘Città 30’ è una nuova visione di città nell’ottica della mobilità sostenibile, con benefici in termini di minore incidentalità e migliore fruizione degli spazi pubblici. Peraltro è un indirizzo di livello internazionale con una campagna lanciata dall’Onu”.
La principale perplessità sul progetto ‘Città 30’ riguarda ‘la conseguente riduzione della velocità negli spostamenti dovuta al limite dei 30 km orari’. Un’affermazione, ha sottolineato Colombo, <smentita dalle cifre: in città l’84% degli spostamenti in auto viene effettuato a una velocità inferiore a 30 km orari. E la velocità media degli spostamenti è pari a 22 km orari>.
Concetti ribaditi anche da Edoardo Galatola, membro del Centro Studi Fiab, che ha voluto sfatare i falsi miti della limitazione alla mobilità con la ‘Città 30’: “Basti pensare che in città il 36% degli spostamenti in auto è inferiore ai 2 km di lunghezza. Inoltre questo provvedimento rende le città più sicure, visto che nelle città italiane l’incidentalità è superiore alla media europea e tenendo conto che il 50% dei morti in incidenti in città sono pedoni o ciclisti. E l’adozione della ‘Città 30’ farebbe anche diminuire del 50% l’inquinamento acustico”.
Quanto mai applaudito poi l’intervento del sindaco bolognese Matteo Lepore che ha parlato di: “Svolta culturale per la sua città con l’adozione della Città 30’. Da giugno cercheremo di liberarci dalla schiavitù dell’auto e del cellulare ad essa collegata. Ma è chiaro che sarà fondamentale la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e la promozione delle ragioni di un tale provvedimento. Ci aspettiamo critiche, è naturale, ma dobbiamo far capire che solo così renderemo le strade di Bologna più sicure e più vivibili”.
Infine Alessandro Tursi, presidente della Fiab nazionale, ha fatto l’esempio della più lunga ‘zona 30’ in Italia ed è quella che si sta attuando in Abruzzo lungo la costa con la ‘Ciclovia Adriatica’. I lavori dell’Assemblea nazionale si sono conclusi con una pedalata al Museo Classis, guidata dai rappresentanti della Fiab Ravenna.”