Ultima settimana per fare la differenza nella maniera più dolce a favore della ricerca scientifica che porta al letto del paziente oncologico nuove e sempre più personalizzate opportunità di cura nel più breve tempo possibile: con la Pasqua oramai alle porte, l’Istituto Oncologico Romagnolo chiede a tutti un rush finale di solidarietà. Sono ancora disponibili infatti le tradizionali uova di cioccolato, nella loro inconfondibile confezione magenta, sia al latte che extra fondente: al loro interno si può trovare l’immancabile sorpresa, pesano 500 grammi e la donazione suggerita è di 18 euro. Sono al contrario andate a ruba le colombe solidali, l’altro dolce proposto a Pasqua dallo IOR per sostenere gli studi portati avanti presso l’IRST “Dino Amadori” IRCCS di Meldola riguardanti l’immunoterapia, nuova frontiera di cura che sta dando grandi risultati su vari tipi di tumore fino a ieri considerati a prognosi infausta, come carcinoma polmonare o melanoma in stadio avanzato. Grazie alle conoscenze molecolari delle neoplasie di cui disponiamo oggi, è possibile offrire un trattamento personalizzato per il singolo paziente e per le caratteristiche specifiche della patologia di cui soffre, insegnando letteralmente al sistema immunitario a riconoscere il “nemico” e combatterlo. Il risultato? Restituire anni di vita di buona qualità a chi riceve una diagnosi di questo tipo.

Le uova di Pasqua saranno disponibili tutta la settimana presso tutte le sedi IOR della Romagna e vari Conad sparsi sul territorio. Lunga anche la lista di esercizi commerciali “amici” che hanno deciso di tenere in conto vendita i prodotti solidali per dare una mano a rendere ancor più capillare la distribuzione. Infine gli immancabili stand degli instancabili volontari IOR, che saranno in varie piazze con l’obiettivo di “svuotare il magazzino” dalle uova solidali. L’elenco completo si può trovare online sul sito ufficiale della no-profit all’indirizzo www.ior-romagna.it.

«Pasqua è sempre un momento molto importante da trascorrere coi nostri affetti – spiega il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – quello che chiediamo ai cittadini della Romagna, come da tradizione, è di rendere le festività delle occasioni utili anche per fare qualcosa di concreto per chi sarà costretto a trascorrere tempo in corsia per sottoporsi a cure e trattamenti oncologici. Come diciamo sempre, un uovo non vale l’altro: il gesto di scartare il dolce e mangiarlo insieme può essere uguale a prescindere dal prodotto, ma scegliendo una delle nostre uova si può contribuire affinché un futuro sempre più libero dai tumori sia non più una speranza per il domani ma una prospettiva reale e realizzabile. Sappiamo che c’è molto scetticismo intorno al tema, specie dopo la pandemia, ma solo vent’anni fa sarebbe sembrato a chiunque un’utopia una percentuale di sopravvivenza per tumore al seno intorno al 90%. Ebbene, oggi invece ci siamo arrivati: ed è solo grazie alla ricerca scientifica. Per questo, in questi ultimi giorni che ci separano dalla Pasqua, chiediamo un ultimo sforzo di solidarietà: tutti insieme possiamo fare la differenza. E comunque il cioccolato che abbiamo scelto è davvero buonissimo, dunque si tratta di un “sacrificio” che si fa sicuramente volentieri».