“A partire da domenica 15 giugno e fino al 1° settembre, in viale delle Nazioni a Marina di Ravenna, nel tratto tra la rotonda dell’ex Colonia e via Ciro Menotti, è stata nuovamente istituita, dalle 9 alle 24 dei giorni festivi e prefestivi, con ordinanza del dirigente del servizio Mobilità e Viabilità, la corsia riservata al transito di autobus del trasporto pubblico locale, taxi, noleggio auto con conducente, mezzi di soccorso, ciclomotori e motocicli. La telecamera (“Sistema Aguia T5-5 Controllo Accessi”) installata per sanzionare i veicoli non autorizzati è stata attivata il 21 giugno. Lista per Ravenna condivise già il 9 aprile, con Gianfranco Spadoni, la contrarietà espressa dalla Pro Loco del paese, avvalorata, tramite un sondaggio, dal parere negativo della maggioranza della popolazione locale. Si associò anche al rammarico dei residenti e dei negozianti ed operatori commerciali colpiti direttamente dalle pesanti limitazioni all’accesso imposte su tutto il lungomare, dal cartello di località fin quasi al centro del paese.

DIRITTO DEI DISABILI DI CIRCOLARE IN TUTTE LE AREE A TRAFFICO LIMITATO

Non è però emerso finora che, violando l‘art. 188 del Codice della Strada e l’art. 381 del suo regolamento di attuazione, l’ordinanza ha malauguratamente compreso nel divieto di accesso alla corsia preferenziale anche gli invalidi con capacità di deambulazione impedita o sensibilmente ridotta e i non vedenti, non riconoscendo loro, in questo caso, il diritto di circolare liberamente in tutte le zone a traffico limitato dell’Unione Europea, tramite esposizione, sul veicolo che li trasporta, dell’apposito “Contrassegno invalidi” rilasciato dal Comune di residenza. Tale contrassegno, definito “simbolo internazionale dell’accessibilità”, discende, dichiaratamente, dalla “vigente normativa sulla eliminazione delle barriere architettoniche”. Appare perciò clamoroso il contrasto col programma elettorale del neo-sindaco Barattoni, che, nel capitolo “Abbattimento delle barriere architettoniche”, partendo dagli “strumenti avanzati redatti nel Comune di Ravenna” (PEBA, PAU e PCU, in realtà teorie evanescenti), ha promesso di “costruire una città davvero accessibile a tutte e a tutti”, anche introducendo, in aggiunta al dirigente del servizio Mobilità/Viabilità e ai suoi 15 collaboratori, compresi 11 tecnici, di cui 3 direttivi, un “Disability Manager”, cioè un manager della disabilità.

Ciò che più rattrista è la semplicità con cui il problema potrebbe essere facilmente e immediatamente risolto. Basterebbe infatti un paio di clic per consentire alla telecamera Aguia T5-5, che controlla la corsia preferenziale di Marina di Ravenna, di riconoscere in automatico anche i veicoli al servizio delle persone, come avviene per le telecamere dei varchi di accesso alle ZTL. Tutte le targhe di questi veicoli sono già contenute nella famosa “Lista bianca”, cioè l’elenco digitale delle targhe dei veicoli autorizzati al transito nelle aree sorvegliate, che sarebbe sufficiente abilitare anche a questo scopo. Una banale modifica informatica di pochi minuti, ma non voluta dall’Amministrazione comunale, si trasforma dunque in un’odiosa barriera architettonica digitale per le disabilità provocate da impedimenti alla deambulazione, che costringono chi le soffre a percorrere svariati chilometri in più, magari sotto il sole, magari in coda. E se, per la maggioranza dei cittadini, questo significa disagi fastidiosi, per le persone affette dalle più varie patologie, dai contorni spesso sconosciuti per chi non le vive, si tratta di un ostacolo insormontabile per raggiungere il mare. Stop dunque al veicolo con a bordo un ragazzo autistico, che difficilmente sopporta lo spazio chiuso di un auto, mentre viene sorpassato, per il diktat insindacabile del Comune di Ravenna, dall’ultimo modello rombante di scooterone, che può invece transitare liberamente nella corsia preferenziale.

Bene le spiagge attrezzate, i parchi e le panchine inclusive, ma occorre che siano “davvero accessibili a tutte e a tutti”, come, dissertando di disabilità, dice il sindaco.

MULTE ILLEGITTIME

Comunque, tutte le multe (da 83 euro) inferte ai disabili che espongono sull’auto il “Contrassegno invalidi” sono carta straccia, solamente se decidono di presentare ricorso presso la Magistratura, col rischio che il Comune debba rimborsare anche le loro spese. La Corte di Cassazione, che già si era pronunciata a loro favore con la sentenza n. 719 del 2008, ha posto fine ad ogni discussione con la sentenza n. 8.226 del 2022.

Chiedo dunque al sindaco se intende o no rimediare da subito al vistoso errore compiuto dal Comune di Ravenna, di cui ho esposto i termini e le contraddizioni.”