Lunedì 1° Agosto la Prefettura di Ravenna perde la sua capo di Gabinetto e vice prefetto. Maria Rosaria Mancini assume un nuovo incarico presso la Prefettura di Bologna, nel posto prestigioso di capo di Gabinetto del prefetto. Un riconoscimento molto meritato, ma che quasi ci dispiace perché è stata per tutti, nel palazzo del Governo della nostra città, un punto fermo di riferimento. Su qualsiasi materia, anche delicata, che le fosse proposta, ha espresso professionalità, competenza e disponibilità, conciliando il rispetto severo delle norme e delle procedure con l’equilibrio e la saggezza di cui è dotata, ma soprattutto distinguendosi per gentilezza e generosità d’animo.

Entrò nel gabinetto della Prefettura, sembra ieri, nell’estate del 1995, come funzionario addetto alla protezione civile, all’immigrazione e all’ordine e sicurezza pubblica, da cui in realtà non s’è mai distaccata man mano che ha assunto ruoli sempre più impegnativi, tra cui quelli di vice dirigente dell’ufficio Elettorale (1998), vice capo di Gabinetto (2000), dirigente dell’area Protezione civile e Difesa civile e coordinamento del Soccorso Pubblico (2003), capo di Gabinetto e vice prefetto dal 13 dicembre 2018 fino a ieri.

Dal fittissimo curriculum di incarichi e di docenze e attività formative svolti ovunque, anche fuori provincia, estraggo tra i più significativi quelli di referente del Consiglio territoriale per l’Immigrazione presso la Prefettura stessa, svolto ininterrottamente dal 1999; di coordinamento del gruppo “Drugs on Street” della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento Politiche Antidroga; di docente presso l’Università degli Studi di Bologna, sede di Ravenna, nella scuola di specializzazione “Pratiche sociali e giuridiche nell’accoglienza e integrazione dei migranti”.

Originaria di Arezzo, è stata subito ravennate e lo resta a pieno titolo. Avendole chiesto conferma, mi ha confortato: “Sicuramente la mia casa resterà a Ravenna!”.