“A proposito degli invalidi con capacità di deambulazione impedita o assai ridotta o non vedenti, che non risiedono nel comune di Ravenna, ma altrove, in Italia o nell’Unione Europea, avevo sollevato, con un’interrogazione al sindaco, questo problema: non possono far valere nella nostra città il diritto europeo di circolare e sostare liberamente nelle zone a traffico limitato (ZTL) di Ravenna esponendo, sul veicolo che li trasporta, l’apposito “Contrassegno Unificato Disabili Europeo” denominato CUDE. I dispositivi elettronici posti sui varchi di accesso alle ZTL e nelle corsie preferenziali del nostro Comune riconoscono infatti solo le targhe dei veicoli che trasportano i disabili ravennati. Tutto ciò, nonostante il Ministero dei Trasporti abbia istituito, dal 5 luglio 2021,  una piattaforma nazionale unica delle targhe dei veicoli al servizio di chi possiede il CUDE in ogni parte d’Europa.

Il vicesindaco Fusignani mi ha risposto così: “Tra i Comuni aderenti alla piattaforma CUDE, vi è anche il Comune di Ravenna […]. L’avvio in concreto delle funzioni della piattaforma è di natura puramente tecnica e consiste nella modalità di interscambio dei database comunali. I dati informativi in essi contenuti non seguono alcuno standard e sono gestiti tramite i più diversi gestionali e protocollo informatici, che ogni Comune ha nel tempo liberamente organizzato. […] La regione Emilia-Romagna il 10 febbraio 2025 aveva convocato al riguardo una riunione in video-conferenza sul tema, al fine di raccogliere le esigenze dei vari Comuni (tra cui quello di Ravenna nda) e valutare l’opportunità di assumere il ruolo di intermediario/aggregatore, unitamente a Lepida scpa, in considerazione delle difficoltà evidenziate. Gli esiti della riunione non sono tuttavia ancora stati comunicati”. In poche parole, il Cude non funziona perché i due sistemi (il Cude e il gestionale permessi della Polizia Locale di Ravenna), non parlando la stessa lingua, sono incapaci di comunicare tra loro. Sta di fatto che, dopo sei mesi, si è ancora in attesa di una soluzione.

Mi sono perciò rivolto ad un esperto in materia, da cui ho ricevuto la seguente “spiegazione”, sicuramente meno ermetica: “Sostanzialmente il software gestionale dei permessi di Ravenna deve inviare al Cude nazionale i dati relativi alle targhe dei permessi invalidi, attraverso un file strutturato in modo tale che il sistema Cude lo ‘capisca’. Per farlo, i tecnici che gestiscono il Cude mettono a disposizione dei tecnici che gestiscono il gestionale dei permessi di Ravenna un file detto ‘tracciato’, che contiene appunto la traccia di come deve essere strutturato il file da inviare. A questo punto, per Ravenna è necessario creare un automatismo che crei questo file, contenente tutte le targhe dei permessi invalidi, secondo il tracciato indicato, e che lo invii a frequenza stabilita (una volta al giorno? una volta la settimana?) al Cude, che lo integra nel proprio database. Più semplice da fare, che da dire. Il problema potrebbe consistere nell’ultima fase, cioè la creazione dell’automatismo tra creazione ed esportazione del file. Se non fosse stato previsto da chi ha sviluppato il software del sistema gestionale di Ravenna, sarebbe una prestazione fuori contratto, che, seppur semplice, sarebbe da pagare”.

Lepida o no, il problema non dovrebbe essere insormontabile, sempre ché si abbia a cuore che non si può  multare illegalmente, all’infinito, i disabili d’Italia e di Europa che non risiedono a Ravenna. Mi aspetto dunque, in tempi brevi, una risposta accettabile.”