Risarcimenti in tempi rapidi ai cittadini e alle imprese che hanno subito danni per le alluvioni di inizio mese; sostegno ai Comuni alle prese con l’emergenza; richiesta al governo di una legge nazionale per il sostegno economico alle aree colpite dai cataclismi anche attraverso la sospensione del pagamento dei mutui. E, ancora, richiesta all’esecutivo del ripristino delle attività delle strutture di Italia Sicura coordinate dalla Presidenza del Consiglio dei ministri.

Disco verde dell’Assemblea legislativa alle risoluzioni di Pd, Lista Bonaccini, Lega, Forza Italia e Rete civica sul tema “alluvione”: il voto è arrivato dopo il dibattito seguito alla relazione della vicepresidente e assessore all’Ambiente Irene Priolo sull’alluvione che a inizio mese ha colpito diverse parti dell’Emilia-Romagna, causando danni al territorio, e che è costata, purtroppo, la vita a due persone.

Per Emiliano Occhi (Lega) “deve essere cambiata la modalità con cui i governi si approcciano al tema della sicurezza idrogeologica, con questo va però detto che dal 2011 ad oggi per almeno dieci anni il Pd è stato parte integrante dell’esecutivo nazionale”. Il consigliere spiega poi che negli ultimi anni di interventi ne sono stati fatti: “I soldi sono stati spesi, non sappiamo se nel migliore dei modi”. “Serve – conclude il leghista – un monitoraggio adeguato del territorio”. Anche per Andrea Liverani, sempre del Carroccio, “questo è un momento particolarmente difficile per i nostri territori”. “Ringrazio – prosegue – chi si è occupato dell’emergenza”. “La pioggia caduta in 24 ore – rimarca il leghista – è stata quella attesa in almeno tre mesi, tanto che i danni sono stati innumerevoli in tutte le aree colpite”. Il consigliere parla poi di scarsa manutenzione degli argini: “Rileviamo anche buchi di quattro metri; la causa non è solo dovuta alla pioggia, la presenza della nutria, ad esempio, rappresenta un fattore di rischio”. Netto Daniele Marchetti (Lega): “Capisco l’appello a mettere da parte le visioni e le polemiche politiche, ma non può capitare come avvenuto, ad esempio, all’incontro con il territorio nel Circondario imolese dove io, consigliere regionale del territorio, sono stato l’unico a non essere stato invitato”.

“Le emergenze sono difficili da gestire, il sistema deve prima di tutto puntare sulla prevenzione, un approccio che ormai non esiste più, in quanto gli enti che si occupavano del territorio sono poi stati smantellati”, rimarca Marco Mastacchi (Rete civica), che rileva anche come “la scelta dei maxi appalti, con costi elevati, non garantisce risposte adeguate ai territori”. “C’è poi il problema della burocrazia, che contribuisce – prosegue – a dilatare i tempi, tanto che i tempi dei cantieri sono infiniti”. Poi le possibili soluzioni: “Serve un piano straordinario di manutenzione, un euro investito sulla prevenzione ne fa risparmiare dieci, così come procedure straordinarie per garantire tempi rapidi di intervento e occorre, infine, ripristinare quegli enti che si occupano del territorio che in passato hanno fatto bene”.

Netta Marta Evangelisti (Fdi): “Siamo pronti a collaborare, ma bisogna capire di chi sono le responsabilità per i mancati interventi di cura del territorio. Parliamo tanto di casse di espansione, ma poi si è fatto un lavoro insufficiente, così come trovo assurdo che per fare manutenzione in un bosco un cittadino debba avere lo Spid per fare la richiesta alla Regione per essere in regola con la burocrazia”, mentre Silvia Piccinini (Movimento 5 Stelle) ha ricordato come “in Emilia-Romagna ci sono oltre tre milioni di persone a rischio per i possibili problemi legati alla cura del territorio. Dobbiamo appurare la verità, ma evitiamo speculazioni politiche su questa tragedia”. Evangelisti ha annunciato che Fdi non avrebbe partecipato al voto sulle varie risoluzioni presentate.

Commosso l’intervento di Manuela Rontini (Pd) che ha ricostruito punto per punto la catena di solidarietà dimostrata nel corso dei soccorsi: “Protezione civile, volontariato laico e cattolico, sindaci ed ex sindaci con le pale in mano. E’ stato doloroso anche vedere l’acqua portarsi via i ricordi delle persone, piangiamo due persone che hanno perso la vita per l’alluvione: li ricordiamo e ci stringiamo alle famiglie”. Rontini ha sottolineato anche come “il governo Meloni si è mosso in fretta in collaborazione con il presidente Bonaccini e sono stati messi a disposizione 10 milioni di euro per le prime emergenze, ma sappiamo che serve un miliardo di euro per affrontare tutta questa emergenza. Non mi sarei aspettata che in quest’aula oggi ci fossero polemiche come quelle che ho sentito da parte delle opposizioni, anche se apprezzo che ci siano espressioni diverse da parte dei vari consiglieri di minoranza come hanno fatto il consigliere Mastacchi e la capogruppo Evangelisti”. Anche per Francesca Marchetti (Pd) “un ruolo fondamentale di intervento e di supporto agli enti locali va riconosciuto all’assessora Priolo e alla Regione Emilia-Romagna”. “Ci aspetta un grande lavoro rivolto alla ricostruzione”, aggiunge. “Le risorse arrivate per le prime azioni collegate alla messa in sicurezza del territorio – prosegue la consigliera – sono insufficienti”. Sulla stessa linea Marcella Zappaterra, capogruppo Pd: “Parliamo di un’emergenza grave, il momento è difficile, in questi momenti le istituzioni devono essere all’altezza, conta l’esempio, un esempio che la Regione Emilia-Romagna è in grado di dare, perché sa come superare le difficoltà. Non è il momento delle polemiche e delle strumentalizzazioni per andare sui giornali”. Sulla richiesta di una commissione d’inchiesta da parte di Fdi: “Dal governo nazionale aspettiamo da anni per la manutenzione del territorio lo stanziamento di un miliardo”.

“Parliamo, in questi anni, di interventi da 600mila euro di media per progetti contro i dissesti idrogeologici, azioni non sufficienti”, rimarca Valentina Castaldini (Forza Italia), riferendo che “la politica da decenni sottovaluta il problema, risultano 18milioni di euro di fondi non spesi, nel solo 2022, per la manutenzione ordinaria e straordinaria”. Spiega poi, sulla recente alluvione, cosa serve: “Liquidità e supporto a favore dei comuni colpiti, una ricognizione sui danni, favorire prestiti bancari per i privati e comunicazioni adeguate su allerte meteo e pericoli di natura idrogeologica”.

Giulia Pigoni (lista Bonaccini), nel ripetere quelli che sono stati i danni per i territori della regione, riferisce che “buona parte del territorio nazionale è a rischio, sono in aumento vertiginoso le richieste di stati di emergenza, non bisogna attendere neanche un minuto, serve una svolta di prevenzione, occorre, prima di tutto, ripristinare l’operatività del programma ‘Italia sicura’”. I cambiamenti climatici, conclude la consigliera, “si contrastano con la difesa del suolo e della costa, servono misure di prevenzione adeguate, a partire dai monitoraggi”.