“È arrivato il momento di ricordare al PD il fallimento delle proprie politiche ambientaliste da salotto. Basta con le ipocrisie e le falsità.
Elly Schlein si permette di accusare di negazionismo il Governo Meloni, dimenticando di essere stata assessore regionale della Regione Emilia-Romagna con delega al Patto per il Clima e di non aver fatto nulla per mitigare gli effetti degli eventi estremi causati proprio dal cambiamento climatico, dalle casse di espansione alla semplice pulizia dei fiumi, oltretutto già esondati nel 2019 e mai puliti.
Il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, vorrebbe che il Governo facesse in 6 mesi tutte le opere strategiche per la sicurezza idrogeologica che la Regione non ha realizzato in 70 anni, dimenticando che chi ha governato in tutti questi anni in Regione è proprio il suo partito.
Il sindaco di Casola, Sagrini, invece continua a dire che “ancora non si è visto un soldo” quando non solo i soldi per le somme urgenze ci sono ma, se richiesti, vengono anticipati subito al 40% addirittura senza rendicontazione. Se ritardi ci sono non sono da imputare al Governo ma a chi deve istruire le pratiche.
La gestione dell’emergenza del terremoto del 2012 viene sempre portata ad esempio dalla sinistra  come gestione ottimale ma così non è.  Nella finanziaria di quest’anno si è dovuto prorogare il termine di scadenza dello stato di emergenza al 31 dicembre 2024 proprio a dimostrazione che a ben 12 anni di distanza la ricostruzione e i pagamenti dei danni non si sono ancora conclusi.
Eppure la sinistra pretenderebbe che in 6 mesi il Governo realizzasse tutto quello che Bonaccini non ha ancora concluso dopo 12 anni.
Io credo, invece, che molte cose siano state fatte, non ultime, la decisione del Governo di aumentare i fondi per i ristori di altri 700 milioni, di prevedere il credito d’imposta e i finanziamenti bancari agevolati e un fondo per la gestione delle emergenze in agricoltura.
Alla luce di quanto sopra, penso che De Pascale anziché criticare il gen. Figliuolo per essere andato in Libano in visita ai nostri militari che si trovano in una situazione di grave pericolo, come se la visita (durata appena 24 ore) lo potesse distrarre dal suo ruolo di Commissario, dovrebbe ringraziarlo, non solo per quanto sta facendo ma anche per non avergli fatto pesare la “caduta di stile” che a mio avviso, evidenzia come la sinistra non sa più cosa inventarsi per criticare il Governo.”

Marta Farolfi, senatrice FdI