Agrintesa diventa ancora più grande. La cooperativa faentina (leader a livello europeo nei settori ortofrutticolo e vitivinicolo, aderente a Confcooperative e ad Apo Conerpo) ha perfezionato un nuovo percorso di espansione avviato in un’ottica di razionalizzazione e consolidamento delle strutture aziendali. Ed è così che la principale novità del bilancio 2018-19 licenziato nei giorni scorsi è rappresentata dalle due importanti acquisizioni messe a segno tra Veneto e Romagna: quella della cooperativa La Primavera di Zevio (VR), storica realtà specializzata da oltre 30 anni nella produzione di frutta e verdura biologica, e quella del ramo vitivinicolo della C.A.B. (Cooperativa Agricola Brisighellese) – Terra di Brisighella.

“Queste due acquisizioni confermano la strategia di crescita della nostra cooperativa in due asset fondamentali – commenta il presidente di Agrintesa, Raffaele Drei-. Per il biologico riteniamo serva maggiore determinazione per dare risposte alle crescenti richieste del mercato, motivo per cui stiamo accompagnando i nostri soci in un percorso di riconversione delle coltivazioni ove ne esistano le condizioni e la convinzione del produttore. Dopo anni di collaborazione, i consigli di amministrazione delle cooperative La Primavera e Agrintesa hanno deciso di razionalizzare le attività giungendo a una fusione per incorporazione, consentendo così ad Agrintesa di controllare la maggioranza assoluta della società commerciale Brio”.

Una strategia analoga è stata portata avanti in ambito vitivinicolo, dove Agrintesa ha concluso un’ulteriore fusione per incorporazione con il neonato ramo dedicato a questo comparto della C.A.B. (Cooperativa Agricola Brisighellese) – Terra di Brisighella (RA). “Dopo tre anni di forti sinergie – prosegue Drei – abbiamo ritenuto opportuno razionalizzare maggiormente la presenza dei soci di C.A.B. e della loro produzione nella nostra compagine, semplificando il conferimento dei produttori di uva verso la nostra Cooperativa e rendendo più agevoli ed efficienti le lavorazioni negli impianti e in cantina. La cooperativa C.A.B. manterrà la propria autonomia con il ramo dedicato alla produzione di olio e con i punti di vendita diretta”.

Le due importanti acquisizioni arrivano in un momento delicato per l’agricoltura italiana, soprattutto in riferimento ai cambiamenti climatici che stanno sconvolgendo i cicli produttivi. “Nonostante questo – aggiunge il presidente Drei – abbiamo attraversato l’ultimo anno mostrando una crescente solidità e mettendo in campo scelte coraggiose. Non abbiamo mai atteso passivamente lo sviluppo degli eventi: consci del nostro ruolo e della responsabilità verso i produttori e il mercato, intendiamo continuare a investire per essere motore di innovazione, ricerca e qualità”.

Osservando i dati di bilancio, l’esercizio 2018-19 si chiude confermando la solidità aziendale anche all’interno di un difficile contesto produttivo e commerciale. “Dopo la precedente annata, che era stata chiusa in maniera positiva – commenta il direttore generale di Agrintesa, Cristian Moretti – abbiamo affrontato l’esercizio 2018-19 con forte attenzione verso i nostri soci, adoperandoci per sostenere il più possibile la redditività delle loro aziende. In questo quadro, abbiamo gestito 270.000 tonnellate di ortofrutta, di cui 22.000 di prodotto biologico, e ben 193.000 tonnellate di uva, un record produttivo per Agrintesa che ci colloca fra i leader nazionali del settore. Il patrimonio netto è in crescita e ha raggiunto quota 114 milioni 641.000 euro, anche grazie all’utile di gestione pari a 897.000 euro. Il valore alla produzione si è attestato su 286 milioni di euro, grazie al lavoro effettuato dalle nostre società commerciali (Alegra, Brio, Opera e Valfrutta Fresco) e al conferimento di materie prime ai nostri Consorzi di riferimento: Caviro per la produzione vitivinicola e Conserve Italia per la trasformazione della frutta”.

“In una fase di congiuntura economica tanto complessa per il Paese – prosegue Moretti -, è fonte di orgoglio il dato relativo all’occupazione: oltre ai suoi 192 dipendenti fissi, Agrintesa lo scorso anno ha assunto ben 2106 dipendenti stagionali per un totale di 265.000 giornate lavorative. Un consolidamento occupazionale che deriva dalla sempre maggiore specializzazione della nostra cooperativa nella lavorazione dei propri prodotti destinati alla migliore clientela interazionale.”.

Significativi infine gli investimenti, che nell’esercizio 2018/19 sfiorano gli 8 milioni di euro: “Innovare è parte del nostro DNA – conclude Moretti – ed è anche grazie all’accesso ai contributi previsti dal Piano Regionale di Sviluppo Rurale che possiamo perseguire la nostra vocazione a migliorarci: siamo convinti che l’ammodernamento delle strutture, la sperimentazione e l’utilizzo di nuove tecnologie e gli investimenti per incrementare la qualità delle nostre produzioni rappresentino un segnale distintivo per emergere in un mercato sempre più competitivo”.