“La legge di bilancio del Governo Meloni segna un altro punto politico gravissimo: è una manovra vuota, che aumenta le tasse nella vita quotidiana dei cittadini e gestisce le risorse pubbliche in modo opaco e clientelare, mostrando un totale disprezzo per i territori colpiti dalle alluvioni”. Lo dichiara la deputata del Partito Democratico Ouidad Bakkali.

“Ci troviamo di fronte all’immobilismo spacciato per stabilità e alla totale assenza di un progetto di crescita economica, elevata a prudenza – prosegue Bakkali – mentre si riducono gli investimenti su sanità, scuola, ricerca, casa e politiche industriali”.

Bakkali critica diversi aspetti della manovra: “Il Governo sceglie consapevolmente di aumentare accise e imposte che colpiscono direttamente famiglie e lavoratori: crescono le accise sui carburanti, aumenta la pressione fiscale su immobili e terreni, arrivano nuove tasse sui pacchi extra-Ue e aumentano i costi indiretti, comprese assicurazioni e servizi essenziali. Altro che meno tasse: questa manovra pesa soprattutto sui redditi medi e bassi”.

Secondo la deputata dem, “parallelamente emerge una gestione delle risorse pubbliche che definire imbarazzante è poco, e della quale addirittura ci si vanta convocando conferenze stampa”. “Mentre il Parlamento viene di fatto esautorato dal suo ruolo – aggiunge – apprendiamo dalla stampa della circolazione di sms tra senatori di maggioranza che stabilirebbero in anticipo criteri e modalità di utilizzo dei fondi pubblici: fino a un milione di euro a testa per ciascun parlamentare. Una spartizione del tesoretto che solleva interrogativi profondi sul rispetto delle regole democratiche e sulla trasparenza dell’azione di governo”.

“In questo quadro – sottolinea Bakkali – si inseriscono anche ordini del giorno che impegnano il Governo a destinare risorse a singoli Comuni ‘amici’, come nel caso annunciato a Brisighella, attraverso finanziamenti discrezionali. È un metodo che trasforma la legge di bilancio in propaganda territoriale e non in una politica pubblica equa, fondata su criteri oggettivi”.

Bakkali critica quindi la senatrice Marta Farolfi e la decisione di destinare unicamente a Brisighella il milione di euro riservato dalla Finanziaria al territorio: “Una senatrice che elargisce fondi dello Stato vantandosene come se fossero risorse proprie, senza progetti definiti, dovrebbe ricordarsi che non rappresenta solo un Comune ma la Repubblica – afferma – e dovrebbe essere riferimento istituzionale per tutti i territori, non solo per quelli politicamente allineati. Definire questa condotta un ‘ringraziamento ai cittadini per la fiducia’ è una forzatura grave: le risorse pubbliche non sono premi, sono il frutto delle tasse pagate da cittadini e imprese e richiedono responsabilità, disciplina e onore. Qui siamo ai limiti del clientelismo istituzionale”.

“Ma è sul tema delle alluvioni che il Governo tocca il punto più basso – attacca la deputata Pd – con un ordine del giorno al limite del ridicolo, che impegna l’Esecutivo a costituirsi parte civile contro dodici tecnici e funzionari pubblici in un processo che ancora non esiste. In una fase in cui vi sono solo avvisi di garanzia, atti di questo tipo rischiano di configurarsi come una pressione politica sulla magistratura, che deve poter operare in piena autonomia e chi ha ricevuto l’avviso di garanzia potersi difendere come nelle sue prerogative in una fase ancora preliminare.”

“Mentre le comunità affrontano nuove emergenze e allerte meteo e la priorità dovrebbe essere la messa in sicurezza delle popolazioni – prosegue – la destra continua a lucrare politicamente sulle alluvioni. Lo ha fatto nel 2023 e lo rifà oggi, mostrando più interesse ad attaccare tecnici e istituzioni che a garantire risorse certe, immediate e procedure snelle per la ricostruzione”.

“Voglio invece ringraziare sindaci, sindache, funzionari e tutto il sistema di protezione civile che, anche nella notte di Natale, hanno operato con tempestività, competenza e grande senso di responsabilità, in coordinamento costante tra tutti i livelli istituzionali, per la sicurezza delle comunità”.

“In conclusione – afferma Bakkali – questa manovra ignora le vere priorità del Paese: famiglie costrette a scegliere tra bollette e affitto, milioni di italiani che rinunciano a curarsi, il costo della spesa alimentare fuori controllo. È una manovra di austerità che non interviene sul caro-energia, non mette in campo una politica industriale e non protegge famiglie e imprese dalle nuove tensioni internazionali. Favorisce invece i redditi più alti, taglia gli strumenti contro la povertà e penalizza scuola pubblica, affitti e pensioni. Dopo tre anni di governo non è più credibile scaricare le responsabilità su altri: questa manovra aumenta le disuguaglianze e lascia indietro il Paese”.