Lo affermammo il 12 dicembre scorso, manifestando piena fiducia nell’attività della magistratura: eravamo e siamo certi della piena correttezza del nostro operato. Oggi lo conferma anche la Procura europea di Bologna, che attesta come Legacoop Romagna, in quanto legal entity, rientri pienamente tra i soggetti giuridici ammessi dal diritto dell’Unione europea a partecipare a bandi comunitari.

Il parere della Procura europea, prima, e l’archiviazione da parte del giudice per le indagini preliminari, poi, scrivono quindi la parola fine su una vicenda apparsa sin dal primo momento del tutto pretestuosa, per non dire incomprensibile.

Abbiamo ripetuto le nostre ragioni in ogni contesto a partire dal 2022, quando per la prima volta vennero sollevate le relative eccezioni. Legacoop Romagna rientra perfettamente tra i soggetti giuridici ammessi dal diritto dell’Unione Europea a partecipare a bandi comunitari.

La soddisfazione per avere vista riconosciuta l’infondatezza di tutte le accuse, purtroppo, non può cancellare la violenta campagna mediatica nazionale a cui è stato sottoposto il mondo delle cooperative associate a Legacoop Romagna. Interviste su televisioni e periodici nazionali, attacchi sui social network, anticipazioni a carattere scandalistico, persino incursioni giornalistiche nelle nostre sedi: nulla è stato risparmiato in una ricerca di visibilità rivelatasi, in fin dei conti, del tutto fallimentare.

Per questo, mentre siamo naturalmente lieti della conclusione di questa vicenda che ha provato a mettere anche in discussione storia e valori della cooperazione ravennate, ci auguriamo che faccia pubblica ammenda chi, per anni, ha cercato di rimestare in un torbido che torbido non era, come capita anche a coloro che, pur avendo granitiche certezze, le vedono messe in discussione dalle prove dei fatti.