“Ieri, la segreteria UIL dell’Emilia-Romagna ha scritto ai sindaci e ai presidenti dei consigli comunali della regione, per conto anche dei loro consiglieri, una lettera aperta sul “caro bollette”, affermando tra l’altro: “I tempi sono più che maturi per robusti provvedimenti governativi, ma, al contempo, auspichiamo che il Vostro Comune attui un piano urgente e concreto a sostegno dei cittadini. L’attenzione della UIL Emilia-Romagna si sofferma sulle multiutility a maggioranza pubblica. Perché i Comuni non invitano le loro Aziende, che in questo frangente stanno macinando profitti a dir poco record, ad intervenire in modo urgente e concreto per abbattere il costo delle bollette? E soprattutto perché lo stesso Comune, grazie ai profitti che le Aziende riversano nelle sue casse, non mette a punto un meccanismo tale per cui queste risorse possano andare a tutela delle famiglie vessate dal caro bollette?”.

La UIL non può essere tacciata di populismo essendo per propria definizione “il sindacato delle persone”, né può dirsi ostile politicamente agli amministratori che governano gli enti locali dell’Emilia-Romagna.

Hera è l’unica “Azienda del Comune di Ravenna” interessata ai costi delle bollette energetiche. Nel 2021 i suoi ricavi sono stati di 10.555 milioni, in aumento quasi del 50% rispetto al 2020. Nel primo trimestre del 2022, ha incassato 5.312 milioni, quasi la metà di tutto l’incasso dell’anno scorso, in aumento del 133,8% rispetto al primo trimestre del 2021. Hera ha dichiarato che “a questo risultato hanno contribuito in particolare i settori dell’energia che presentano una crescita importante per le maggiori attività di intermediazione e l’incremento del prezzo delle commodities” (cioè delle merci). Possiede 73.226.545 azioni di Hera Ravenna Holding, 1.000 ne possiede il Comune stesso, il quale per il 2021 ha incassato dividendi di Hera per 7.700.117, 800 euro, ma ne incasserà ben di più per il 2022 , dati gli assodati maggiori utili dell’esercizio in avanzato corso.

Raccogliendo dunque le sollecitazioni dell’UIL regionale, ne ho “tradotto” il contenuto sostanziale nella seguente proposta di ordine del giorno del Consiglio comunale, che ho depositato ieri sera in Municipio perché sia discusso e votato, si spera al più presto data l’urgenza.

Ordine del giorno del Consiglio comunale di Ravenna: 

MISURE PER ABBATTERE IL CARO BOLLETTE

Premesso che le conseguenze del conflitto in Ucraina, unitamente ad una speculazione attiva sui meccanismi che definiscono a livello di mercato i prezzi dei beni energetici, stanno provocando rincari energetici e di alcune materie prime, con conseguenze dirompenti sul sistema produttivo e nel bilancio delle famiglie, delle persone e degli utenti;

visto l’aumento esponenziale delle bollette relative alle utenze di gas, energia elettrica e teleriscaldamento; valutato che ancora una volta le ricadute maggiormente negative si ripercuoteranno sulle fasce più deboli della popolazione, sia in termini di posti di lavoro, sia in termini di aumento del costo della vita, e che allo stesso tempo, in Italia, nel secondo trimestre del 2022, i dividendi delle imprese distribuiti agli azionisti sono aumentati del 72,2%, mentre di quasi niente sono aumentati i salari e pensioni delle famiglie; tenuto conto che questo Comune detiene, per se stesso e tramite Ravenna Holding cospicue quote azionarie di Hera spa, la quale esercita attività di approvvigionamento, produzione e distribuzione del gas metano e dell’energia elettrica, nonché di produzione e distribuzione del teleriscaldamento, che le hanno garantito in questi anni importanti utili; considerato che il Comune di Ravenna, attraverso il Patto di Sindacato, partecipa al controllo di Hera spa  e concorre alla nomina del suo Consiglio di amministrazione, nel quale è peraltro rappresentato da un proprio esponente politico;

il Consiglio comunale impegna Sindaco e Giunta a:

  1. destinare i dividendi che il Comune introita da Hera all’abbattimento di quota parte delle bollette delle utenze, attraverso meccanismi che possano considerare la capacità reddituale della famiglia e\o dell’utente;
  2. adeguare, attraverso il Patto di Sindacato e i componenti del Consiglio di Amministrazione che sono espressione maggioritaria dei Comuni, il piano industriale presentato da Hera stessa, al fine di individuare, in via prioritaria, meccanismi strutturali che riducano a monte i costi energetici delle utenze per gas, energia elettrica e teleriscaldamento;
  3. anticipare gli investimenti nelle nuove produzioni di energia da fonti alternative.”