Un caso di truffa nei confronti di una persona anziana si è verificato di recente ad Alfonsine
Ad architettare il tutto, una venticinquenne ed un ventunenne, entrambi di origini campane, denunciati per truffa in concorso e sostituzione di persona.
I Carabinieri della locale stazione hanno ricostruito i fatti partendo dal dicembre scorso, quando una pensionata 90enne, residente in quel comune, ha ricevuto una telefonata da un sedicente “maresciallo dei carabinieri”. L’uomo la informava che la figlia, poco prima, aveva provocato un grave incidente stradale.
Nel rassicurare la donna sulle condizioni di salute della figlia, tuttavia la allertava che la ragazza essendo l’unica responsabile del sinistro, rischiava ritiro di patente e arresto se non avesse immediatamente pagato la somma di 10 mila euro.
Per risolvere subito la questione, il sedicente sottufficiale, ha suggerito all’anziana la consegna della somma in contanti ad un avvocato di sua fiducia. Al riguardo infatti, poco dopo, si è presentata alla porta dell’abitazione una ragazza spacciandosi appunto per avvocato. La malvivente, approfittando dello stato di panico dell’anziana, è riuscita a farsi consegnare la somma 1800 euro in contanti. A garanzia del debito residuo, invece, la vittima ha consegnato alla truffatrice monili in oro, compresa la fede nunziale.
Non appena la signora si è resa conto insieme ai propri familiari di essere stata raggirata, ha avvertito i Carabinieri del posto che in breve tempo sono riusciti ad identificare i due indagati che avevano fatto rientro in Campania, denunciandoli entrambi.
I carabinieri precisano che il deferimento in stato di libertà è un provvedimento adottato d’iniziativa da parte del reparto procedente e che, per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagini in relazione alle vicende sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.
Una truffa analoga è andata in scena nelle scorse ore a Ponte Nuovo. Un’anziana ha ricevuto la notizia, falsa, che il figlio aveva investito due donne, di cui una incinta di 6 mesi. A causa dell’incidente, la donna aveva perso il bambino. I truffatori in questo caso hanno chiesto alla vittima 48 mila euro in contanti e preziosi. Fortunatamente la donna, prima di pagare, ha contattato la moglie del figlio e ha scoperto il raggiro. Del caso se ne stanno occupando sempre i carabinieri.