06/04/2018 – Con toni altisonanti Anas promette di investire 120 milioni per sistemare le strade statali del territorio ravennate. Si tratta di una buona promessa che troverà tuttavia riscontro solo nel momento in cui saranno realizzati i lavori di bitumatura di queste strade disastrate e veramente pericolose che con molta probabilità – come da esperienze precedenti – dopo l’esecuzione avranno una durata limitatissima nel tempo a causa dei materiali bituminosi utilizzati, evidentemente di scarsa qualità. L’altra questione riguarda la rotonda della Ravegnana. Come si ricorderà il cantiere Anas aperto il 4 luglio 2016 per l’apertura di questa rotonda fra la Ravegnana e l’Adriatica, intervento che non può essere classificato un’infrastruttura di eccezionale livello, ma al contempo occorre riconoscere che tale lavoro a carico di Anas pare avere risolto il grosso pericolo dell’attraversamento a raso, appare paradossale ma non è ancora terminato per le diverse inadempienze delle ditte esecutrici dei lavori. Quasi due anni per la conclusione che auspichiamo possa essere davvero quella definitiva poiché un successivo slittamento coinciderebbe con l’inizio della stagione turistica. Il citato intervento di dimensioni molto ridotte sul piano 06infrastrutturale e urbanistico non può essere rubricato come strategico, tuttavia, fino ad oggi pare aver limitato molto la questione principale dell’incidentalità, fatto salva non rare criticità. Vale a dire problematicità legate soprattutto al periodo estivo con l’aumento consistente di veicoli stradali, e non meno a quello invernale a causa del manto stradale in pessime condizioni. Vogliamo sperare che Anas che ha rescisso il contratto con la ditta aggiudicataria per poi affidarla a una seconda impresa sino a una terza cui è affidato il completamento dei lavori, assuma un comportamento analogo quando si tratterà di saldare il conto a queste imprese completamente inaffidabili!