La “nottata di festeggiamenti” è finita male. Intorno alle tre della notte tra martedì e mercoledì, i Carabinieri di Faenza hanno ricevuto una chiamata che segnalava come da un appartamento in pieno centro, in corso Saffi, provenissero schiamazzi e rumori sospetti. In una manciata di minuti il nucleo radiomobile si è precipitato sul posto e ha invidivuato l’appartamento in questione, ma dopo aver suonato più volte aspettando invano che qualcuno aprisse se ne sono andati.

Quella casa, tuttavia, era già nota ai militari in quanto in passato era frequentata da persone collegate al mondo dello spaccio: durante lo scorso inverno, infatti, al suo interno era stato trovato e arrestato un immigrato irregolare che aveva avuto un’accesa discussione con un Carabiniere, fino ad arrivare a rompergli il dito. Mercoledì mattina, quindi, i Carabinieri faentini sono tornati e hanno suonato con insistenza alla porta, fino a quando non gli ha aperto un 30enne di origini marocchine. Alla richiesta dei documenti, l’uomo avrebbe detto di esserne sprovvisto: è partita quindi la ricerca tramite la banca dati, dalla quale è risultato che lo straniero era regolare sul territorio italiano, residente a Torino, ma aveva precedenti legati alla droga. Il 30enne avrebbe spiegato di trovarsi in quell’appartamento in quanto stava cercando lavoro nella città manfreda alloggiando da un conoscente.

E proprio mentre i militari hanno dato il via alla perquisizione della casa è arrivato il conoscente, l’affittuario: un 25enne algerino che nel 2015 era stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale dopo una colluttazione con un Carabiniere, cosa che gli era costata un foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno nel Comune di Faenza, tutt’ora in vigore. Nell’appartamento i militari hanno trovato quelli che ritengono gli evidenti segni di un festino avvenuto la sera prima, ricollegando anche gli schiamazzi sentiti dai residenti: un kit per il consumo di droghe (piattino con residui di sostanza polverosa e cannucce), 20 pastiglie blu la cui natura è ancora da accertare, così come un sacchetto contenente sostanza bianca del peso di 2,8 grammi, ma anche ritagli di cellophane destinati con tutta probabilità al confezionamento delle dosi di droga. La casa, poi, sarebbe stata in condizioni sanitarie pessime: non solo non avevano allacci a luce e gas, ma i militari vi avrebbero trovato anche tre siringhe usate e insanguinate. A quel punto i Carabinieri hanno chiamato un incaricato dell’Ausl, che presenterà nei prossimi giorni un rapporto dettagliato sulla casa per confermarne o meno le condizioni di abitabilità.

L’affittuario intanto, che non ha la residenza in quell’appartamento, essendo però stato beccato in flagranza a Faenza dove non poteva tornare è stato denunciato a piede libero, anche per aver agevolato l’uso di stupefacenti la sera prima. I Carabinieri continueranno i controlli per capire anche se il contratto della casa fosse regolare. Il 30enne, invece, mercoledì mattina ha deciso di tornare a Torino.