“Avremmo volentieri fatto a meno di replicare, ma la misura è colma!! Oggi sulla stampa locale le associazioni che rappresentano gli albergatori denunciano ancora una volta il calo delle presenze nel mese di luglio e la colpa, testuali parole: “.. un po’ per l’aumento del costo della vita…le famiglie risultano le grandi assenti dell’estate”.

Certamente l’inflazione, che vede Ravenna al 2° posto in Emilia Romagna, erode salari e pensioni e incide sulla capacità di spesa delle famiglie, ma un po’ di sana autocritica non guasterebbe visto che l’Istat ha pubblicato i dati territoriali a giugno e la situazione per i prezzi dei servizi di alloggio (alberghi, motel, pensioni, bed and breakfast, agriturismi, campeggi), pone Ravenna al 4° posto in Italia con un + 23,6%  !!!  contro una media italiana del +12,8%.

Facciamo presente, per esempio, che sul versante dei prezzi dei servizi di alloggio, Rimini, che non è certo una realtà turistica da sottovalutare, ha fatto registrare un aumento dei prezzi pari al +11,1%, addirittura sotto la media nazionale.

Non si può far finta di non capire che l’aumento del +23,6% dei servizi di alloggio praticato in Provincia di Ravenna può incidere pesantemente sul reddito disponibile per le vacanze di una famiglia italiana !!  e che forse, con un aumento più contenuto e in linea con il tasso di inflazione nazionale di circa la metà, qualche turista in più avrebbe scelto i nostri lidi!!! 

Predicare bene, ma razzolare male non è il massimo!!”

Carlo Sama

Segretario Generale UIL Ravenna