Enrico Letta ha presentato oggi il Piano Giovani del Partito Democratico, l’esito del lavoro lungo e importante portato avanti nelle Agorà in tutta Italia che ha concretizzato proposte e progetti chiari, dal salario minimo alla dote ai diciottenni.

Sul tema è intervenuta Ouidad Bakkali, la candidata ravennate alla Camera dei deputati.

«L’obiettivo che si dà il Partito Democratico di diventare il primo partito tra le giovani e i giovani – dice Bakkali – è un obiettivo ambizioso che va raggiunto mettendo in campo ascolto e protagonismo della popolazione giovanile abbandonando toni paternalistici e proposte meramente assistenziali.

Oggi i giovani e le giovani ci chiedono strumenti per essere indipendenti, autonomi e poter esprimere il proprio potenziale a prescindere dalle condizioni di partenza.

Il flusso migratorio che ci preoccupa di più è quello delle centinaia di migliaia di italiane e italiani che se ne vanno perchè non intravedono un futuro qui, in Italia o sul nostro territorio.

I diritti civili e le libertà individuali si legano ai diritti sociali e le nuove generazioni lo sanno bene. Ci stanno chiedendo di tenere insieme il diritto al lavoro, all’impresa, a una formazione di qualità e al passo con le sfide contemporanee e diritti civili che riconoscano loro libertà di scelta e di poter vivere in un’Italia inclusiva e attenta alle diversità.

Il Piano giovani è quindi la strada che vogliamo indicare con determinazione e urgenza a partire da proposte concrete e discusse direttamente con le dirette e i diretti interessati.

Bakkali indica poi i principali obiettivi del piano.

«Vogliamo colpire –dice la candidata dem – i contratti pirata, assicurare un salario minimo e azzerare i contributi per l’assunzione di under 35.

Desideriamo continuare a investire, a partire dalla legge recentemente approvata, sugli Istituti Tecnici Superiori che sono il passaggio vero tra formazione e lavoro, tenendo insieme i tessuti produttivi dei territori come ha fatto Ravenna negli ultimi anni sui temi strategici dell’energia e dei rifiuti con elevate percentuali di occupabilità. Dobbiamo contrastare gli stage come strumento di precariato e fornire una dote di emancipazione che sostenga chi vuole darsi un’opportunità formativa in più, l’impegno in attività economiche o anche semplicemente rendersi autonomi rispetto alla famiglia. Sosteniamo il diritto alla casa con accesso ai mutui prima casa e per l’emergenza affitti. È necessario un fondo per la previdenza del lavoro discontinuo e una pensione di garanzia per una delle generazioni più colpite da precarietà e disoccupazione. Un altro tema fondamentale è il diritto alla salute, includendo il grande tema della salute mentale e del diritto allo psicologo di base, una delle grandi battaglie dei Giovani Democratici.

Il Piano Giovani, che vogliamo al centro delle politiche della prossima legislatura, è quindi diritto al futuro contro esistenze precarie.

Per la destra tutto questo non è una priorità essendo troppo occupata a strumentalizzare il tema immigrazione proponendo blocchi navali, quando quello che preoccupa di più le famiglie è vedere partire i loro figli e le loro figlie perché qui non ci sono prospettive.

Il più grande diritto – conclude Bakkali – che i giovani e le giovani ci chiedono di riconoscere loro è il diritto a restare.»