Linda Maggiori, candidata come consigliere alle elezioni regionali dell’Emilia-Romagna con i Verdi all’interno della coalizione a sostegno della rielezione di Stefano Bonaccini, entra nel dibattito da qualche tempo scoppiato a Lugo attorno alla realizzazione di una pista ciclabile in via Emaldi, progetto contro il quale si è schierato un gruppo di lughesi che ha fatto partire una petizione. Soprattutto a loro si rivolge Linda Maggiori:

Se vogliamo creare una città sicura, vivibile, a misura dei bambini e quindi di tutti, se vogliamo lottare contro gli incidenti e l’inquinamento, se vogliamo contrastare il riscaldamento globale, non possiamo che rovesciare la gerarchia che vige ora sulla strada: dobbiamo dare più spazio ai pedoni e ai ciclisti, (utenti deboli e non inquinanti), rallentare e disincentivare il traffico motorizzato, togliendo spazio alle auto. Così hanno fatto tutte le città più civili europee, da Pontevedra (Spagna) a Copenaghen, a Friburgo, a Berna, così si accingono a fare tante altre città italiane. Anno dopo anno, hanno tolto posti auto, hanno dato spazio a ciclabili, incentivato i mezzi pubblici e ampliato le zone pedonali, le ZTL e le zone 30.

Ai firmatari che contestano suggeriamo di ampliare lo sguardo, visitare altre città: laddove è stata realizzata una pista ciclabile, anche i commercianti ne hanno beneficiato.

Ai genitori che si lamentano di non poter parcheggiare davanti alla scuola, accusando il Comune di non preoccuparsi abbastanza della salute dei bambini, rispondiamo con le parole della Convenzione ONU: i bambini e i ragazzi hanno diritto a camminare e pedalare sulla strada sicuri, anche in autonomia e vivere in un ambiente non inquinato. Un diritto che però viene quotidianamente negato nelle nostre città, proprio davanti alle scuole: auto ammassate, in doppia fila, davanti al portone, fin sopra ai marciapiedi e sulle strisce, magari col motore acceso.

20 associazioni nazionali di pediatri, genitori e ambientalisti hanno citato 5 buone ragioni, per liberare le strade dalle auto davanti alla scuola. Come Verdi/Europa Verde, da sempre promotori della mobilità ciclabile, le facciamo nostre.

1-Occorre favorire l’autonomia dei bambini, la mobilità sostenibile (piedi, bici) e la socializzazione. I bambini che vanno a scuola in macchina sono meno reattivi di quelli che vanno in bicicletta o a piedi. Giocano meno, sono più in sovrappeso, hanno minore sicurezza in se stessi e minore autostima.

3-Occorre limitare i tassi di inquinamento: davanti alle scuole i bambini respirano biossido di azoto, polveri sottili e altri inquinanti e questo aumenta la probabilità di asma, problemi respiratori, disturbi cognitivi e altre malattie.

4-Occorre garantire sicurezza: gli incidenti stradali sono la prima causa di morte per i bambini tra 5 e 14 anni in Europa (OMS). In Italia ogni settimana muore un bambino e ogni giorno 30 bambini sono feriti per incidenti stradali.

5-Occorre ridurre le emissioni: le auto contribuiscono a circa il 10% delle emissioni di gas climalteranti in atmosfera. Non è un caso che questa petizione sia stata promossa dalla Lega, un partito con le posizioni più vicine al negazionismo climatico.

Creare piste ciclabili e strade scolastiche, in definitiva, è un piccolo grande atto di giustizia verso ogni cittadino e in particolare verso le nuove generazioni”.