“Come Partito Democratico di Conselice non possiamo che esprimere soddisfazione per l’annunciata visita del Generale Figliuolo e della struttura commissariale alla realtà di Conselice soprattutto perché delinea un metodo di lavoro che è quello che auspicavamo fosse applicato fin da subito: ossia una conoscenza da vicino dei territori per rendersi conto delle effettive necessità e poter lavorare in sinergia con chi di queste comunità si occupa ogni giorno.

Il decreto di  nomina del Commissario è sicuramente un passo avanti da parte del Governo Meloni, ma lo fa con un ritardo di due mesi e con risorse insufficienti sia per la ricostruzione privata sia per quella pubblica, meno di un terzo dei fabbisogni stimati per il triennio. 

Le polemiche assurde di alcuni parlamentari e esponenti di governo, lette nell’ultimo mese, hanno solo fatto perdere tempo, quando invece si deve intervenire celermente ed efficacemente per dare sostegno alle comunità e mettere in sicurezza i territori. E lo si deve fare lavorando a stretto contatto  e con fiducia verso chi è sul territorio. Si devono tenere assieme tutti i livelli istituzionali, la conoscenza del territorio e la capacità di equilibrare interventi in emergenza e di nuova progettazione. 

Siamo pronti a fare la nostra parte anche proponendoci come territorio test per soluzioni innovative in ambito di sicurezza idraulica che possano essere replicate in altre parti del Paese. 

Perché anche questo vuol dire essere nazione: mettersi a disposizione dello Stato ed essere parte di uno Stato che si mette a disposizione del più fragile. Far ripartire la Romagna è nell’interesse del Paese, ma non si scambi lo spirito romagnolo che punta a “fare da sé” senza lamentarsi in rassegnazione: queste terre sanno reclamare e protestare per i propri diritti.

Quello che chiediamo è che la ripartenza non sia mera ricostruzione di quello che c’era, ma una riprogettazione del territorio con diversa metodologia e mentalità rispetto a quanto conosciuto fino ad ora. E chiediamo che sia data priorità alla sicurezza idraulica rispetto alla biodiversità. 

Non esistono soluzioni semplici e immediate: va studiato un mix di interventi, che sia sostenibile sia da un punto di vista tecnico, che economico e sociale. E per fare questo servono risorse straordinarie e competenze, assumendo nuove figure professionali o interagendo con le università italiane ed europee,  per cui oltre al sostegno da parte del Governo italiano è fondamentale anche il supporto da parte della Commissione europea anche attraverso la richiesta. da parte del Governo italiano, di attivazione del Fondo Solidarietà europea.”