Ogni iniziativa finalizzata a prediligere e incentivare la mobilità sostenibile va sicuramente promossa e condivisa. E fra i numerosi mezzi di trasporto sostenibili, si registra un consistente aumento di monopattini, sistema comodo per gli spostamenti urbani equiparato alle biciclette, ma tuttavia soggetto a regole e a pratiche comportamentali indispensabili da non sottovalutare.

Negli anni 2020 e 2021 i dati sugli incidenti con feriti e decessi per l’uso di questi mezzi erano davvero allarmanti, mentre nel 2022 la situazione complessiva è sensibilmente migliorata, ma questo non può giustificare un uso disinvolto del monopattino. Al punto che alcuni comuni hanno reso obbligatorio l’uso del casco con l’incitamento a contrarre una polizza assicurativa oltre all’invito ad attenersi a determinate regole comportamentali previste da un sintetico ‘decalogo’ per un uso consapevole e sicuro del veicolo a due ruote. In particolare due questioni, poi, andrebbero davvero monitorate con particolare attenzione. La prima riguarda il trasporto di un passeggero, peraltro vietato dal Codice della strada, proprio alla luce dell’elevato numero di feriti per questi casi soprattutto quando si tratta di mezzi privati rispetto a quelli utilizzati in sharing.

A questo si aggiunge l’utilizzo contemporaneo del cellulare durante la guida, sicuramente sconsigliabile per la conduzione di qualunque mezzo. La seconda, strettamente collegata a questa modalità di sharing mobility, si riferisce allo scarso senso civico degli utilizzatori i quali,dopo l’uso, abbandonano nei posti più impensati i monopattini elettrici, causando problemi organizzativi e gestionali ma anche di disordine complessivo a causa dei parcheggi selvaggi spesso pericolosi se invadono, ad esempio, marciapiedi, piazze o piste ciclabili.

La materia in parte contenuta nel decreto del ministero delle Infrastrutture, meriterebbe una sorta di regolamento o di ordinanza comunale più cogente, così com’è già avvenuto in diversi comuni come Firenze, Verona, Bergamo, Pesaro, ecc., per favorire da una parte la mobilità sostenibile e, dall’altra, un quadro di indicazione pedagogiche e di maggiore tutela della sicurezza.”