Costruire un nuovo modello sociale per proiettare Lugo nel futuro e ripartire dalla comunità al tempo del Covid: parte con questo obiettivo il Documento unico di programmazione 2021-2023 del Comune di Lugo. La crisi sanitaria ed economica ha infatti costretto a ripensare alle azioni da mettere in campo per determinare condizioni di sviluppo utili a dare risposte ai bisogni del territorio: da quelli sociali a quelli economici, passando per quelli ambientali.

“Il 2020 è stato segnato dalla grave crisi causata dalla recente emergenza sanitaria – ha spiegato il sindaco di Lugo Davide Ranalli illustrando il Dup in conferenza stampa -, una situazione che ha ovviamente ridisegnato le necessità del territorio. Attraverso questo Documento abbiamo voluto dare risposte ai bisogni del territorio e rilanciare Lugo dopo questi difficili mesi. Abbiamo proposto un piano per i prossimi tre anni variegato e ambizioso, che è stato possibile anche grazie alla messa in sicurezza del bilancio, che abbiamo operato negli scorsi anni. Il rilancio passa attraverso diversi aspetti, dalla sanità, più che mai fondamentale, all’ambiente, passando per gli investimenti, la manutenzione delle infrastrutture, la cultura e il sociale. I prossimi tre anni saranno fondamentali e ci consentiranno entro il termine del secondo mandato, nel 2024, di realizzare il nostro progetto per rilanciare Lugo”.

Tra i primi punti previsti dal Documento unico di programmazione c’è la sanità, con il ripristino dopo l’emergenza delle funzioni dell’ospedale di Lugo, diventato in questi mesi Covid Hospital, la ristrutturazione della terapia intensiva, la riorganizzazione del pronto soccorso e l’insediamento di alcune specialistiche di riferimento per tutto l’ambito della Romagna, come l’hospice, la fecondazione assistita e l’ortopedia, che ha storicamente nell’ospedale di Lugo uno dei punti di eccellenza dell’intera Romagna e che potrebbe dunque divenire un riferimento per l’intera area vasta. Sul fronte della sanità un posto importante è riservato anche alla Casa della Salute di Voltana e alla realizzazione di una struttura intermedia tra il centro e le frazioni a nord di Lugo e relativo servizio di trasporto. Non viene inoltre dimenticato l’attuale problema relativo alla mancanza dei medici di medicina generale nel forese per cui l’Amministrazione comunale continuerà a collaborare con Ausl con l’obiettivo di dare una risposta concreta a questa problematica.

La recente emergenza sanitaria ha prodotto anche una crisi sociale con l’indebolimento del sistema produttivo del territorio e ricadute pesantissime sul lavoro e sui lavoratori in termini di qualità e retribuzione del lavoro, nonché sulla gestione di vita e di cura delle lavoratrici. Per far fronte a questa ulteriore emergenza ci sarà bisogno di un coinvolgimento massiccio da parte di tutte le realtà del volontariato sociale, della cooperazione e del terzo settore in generale. Centrale sarà il tema della non autosufficienza, pensando a una ricentralizzazione dell’offerta di posti letto per gli anziani le cui famiglie, oggi, trovano opportunità di sostegno solo attraverso strutture private. Fondamentale sarà poi il rapporto costante con la scuola, con cui va recuperato l’enorme gap determinatosi dopo la prolungata chiusura degli istituti scolastici che, seppur mantenendo il loro ruolo formativo, non hanno potuto, per difficoltà oggettive, assolvere a quello educativo e di integrazione sociale.

La qualità del territorio passa anche da una continua e costante manutenzione del patrimonio e delle infrastrutture. Prioritari saranno dunque gli investimenti per la manutenzione e l’ampliamento degli edifici scolastici e per la messa in sicurezza idrogeologica del territorio. Su quest’ultimo tema, dopo la realizzazione del bacino di laminazione per la messa in sicurezza della zona artigianale a nord di Lugo, occorrerà, entro il 2022, realizzare la vasca di contenimento delle piogge nel quartiere Lugo Sud e il completamento del bacino di Lugo Ovest.

Per quanto le strade pubbliche, nei prossimi tre anni sono previste le ristrutturazioni integrali di via Cento e via Leopardi. Per quanto riguarda la riqualificazione del centro storico e del patrimonio cittadino, proseguiranno i lavori in piazza Savonarola, i restauri della Rocca Estense, Villa Malerbi, Casa Tamba in via Garibaldi, Museo Baracca e Teatro Rossini.

Dopo il Covid il tema della ridefinizione degli spazi urbani e delle città è divietato un argomento dirimente, per questo rigenerare il patrimonio esistente e recuperare le aree dismesse è e sarà la nuova sfida per costruire la città del domani. I prossimi anni saranno anche caratterizzati dalla definizione del Piano Urbanistico Generale (Pug), che supera la pianificazione strutturata sui tre strumenti Psc-Rue-Poc, ideata per il territorio lughese dieci anni fa e modificata con la variante del 2017. Il nuovo strumento di pianificazione dovrà necessariamente avere un percorso partecipato, che coinvolga tutte le associazioni di categoria, le imprese, gli ordini professionali dei tecnici del settore e non solo.

Attenzione anche alla cultura grazie a investimenti e valorizzazione dei luoghi culturali di Lugo. Sono previsti l’inventariazione, il restauro e la digitalizzazione dei fondi archivistici “Balilla Pratella” e “Francesco Baracca”, in collaborazione con la Regione Emilia-Romagna. Inoltre, si prevede di realizzare a Casa Tamba di un Polo culturale multifunzionale. In attesa che il teatro vengo ristrutturato, l’Amministrazione comunale, in accordo con la Fondazione Teatro Rossini, ricercherà un luogo alternativo idoneo dove svolgere l’attività teatrale e musicale verificando e censendo il patrimonio pubblico e privato più idoneo. Continuerà il sostegno all’associazionismo locale per l’organizzazione di rassegne culturali di grande qualità come Lugo Music Festival, Scrittura Festival, Caffè letterario, Lugo contemporanea, Lugo Land e altre, così come continuerà l’organizzazione del cinema estivo in centro compatibilmente con l’andamento dell’emergenza sanitaria.

Uno degli aspetti che caratterizzano il territorio lughese è la presenza di numerosissimi parchi ed aree verdi. Ad ogni area verde va data una vocazione per fare in modo che questo enorme patrimonio naturale venga messo in rete. L’Amministrazione comunale intende dare vita a un progetto che preveda la gestione del Parco del Loto come un’oasi di riequilibrio ecologico, dove la cura del verde non alteri l’ecosistema del parco, e vuole monitorare e curare i fiori di loto, vero elemento caratterizzante del parco stesso. Un progetto riguarda anche il parco delle Buche Gattelli, in cui si prevede di realizzare un’attività di ricerca sul Neolitico, vista la scoperta di un villaggio proprio nei pressi dell’area Gattelli. A sostegno dell’ambiente, in coerenza anche con il Piano aria integrato regionale, si prevedono infine la progettazione e realizzazione di un sistema a rete di percorsi ciclabili per incentivare un nuovo modello di mobilità.