“Buongiorno Signor comandante Giacomini, lei tra l’altro è insediato dal 2017 dentro questa responsabilità quindi sono già 7 anni che si incrocia la sua responsabilità con la vita dei cittadini.

Io sono un cittadino biciclettaro, poche volte uso la macchina una macchina vecchia che ancora un po’ va ed in regola con tutti i crismi che mi vengono chiesti per poterla poi regolarmente guidare.
Ma perché le scrivo in questa maniera che forse non c’entra niente con quello che le vorrei comunicare.
Passo spessissimo in Piazza Caduti, gli stalli delle macchine sono piene tutto bene.
Ma  quello che è evidente e salta all’occhio che ci sono tante macchine spesso di grossa cilindrata,  piazzate fuori dagli stalli e capita anche che un pullman che non passa e deve circumnavigare la piazza, deve suonare per allarmare il proprietario di quell’automobile, oppure ci sono persone e non solo ragazzi che  piazzano lì la macchina e la lasciano per ore.
Molto probabilmente le regole non  valgono per queste categorie di persone, sono solo importanti per chi cerca ancora di farle funzionare.
Spesso non ci sono vigili o quando ci sono devono giustamente  fare altro far attraversare all’uscita di scuola i ragazzi e le ragazze sentono tanto trambusto, vedono macchine piazzate fuori degli stalli, ma poi hanno veramente altro da dover fare.
Poi qualcuno qualche volta prende anche una multa ma è indifferente a questo perché il censo gli permette di disobbedire alle regole, cose che non è permesso ai comuni cittadini.
Forse  brilla nella testa di qualcuno  che io scriva perché ce l’ho con i benestanti, quelli che possono trasgredire perché a loro è concesso dal censo che hanno, ma non è così.
Parlo di questi perché spesso quelle macchine in sosta non autorizzata, in pieno divieto di sosta sono macchine di grossa cilindrata.
Si parla tanto delle regole che servono per il rispetto alla convivenza di una comunità, in questo caso non mi sembra sia così.
Comandante Giacomini questa è una storia che si ripete anno dopo anno e si replica e noi comuni cittadini a noi persone di poco censo, che se prendiamo una multa, perché può essere giusta, infrangendo delle regole dei codici, magari anche pesanti perché  pesano nel nostro bilancio economico e incidono per esempio quando andiamo a fare la spesa.
 Cosa si può dire comandante che le regole valgono per tutti? O chi ha di più può permettersi delle regole a suo piacimento, o siamo dentro a una anomia sociale dove il più forte può permettersi di dettare la legge o almeno di infrangerla senza nessuna conseguenza perché capita spesso che la legge non è uguale per tutti o non si fa rispettare.
La ringrazio dell’attenzione
Buona giornata e buon lavoro
Ivano Mazzani”