In occasione dell’arrivo del 2020 Legacoop Romagna ha realizzato il suo primo calendario. Lavorando a stretto contatto con il docente dell’Università di Bologna Tito Menzani sono state selezionate un centinaio di date relative agli eventi storici più importanti, con un ampio corredo di foto e didascalie a supporto.

Il calendario, creato in collaborazione con Federcoop Romagna e Federazione delle Cooperative della Provincia di Ravenna, delinea un quadro sintetico degli avvenimenti che hanno portato la cooperazione ad affermarsi tra alterne vicende quale strumento di emancipazione e riscatto sociale in Romagna, in Italia e nel mondo.
Ne emerge il legame che unisce le generazioni diverse di cooperatori lungo centocinquant’anni; dalla fondazione dei primi sodalizi mutualistici nella seconda metà del XIX secolo fino ai giorni nostri.

«E’ questo, per noi, il modo di formulare i migliori auguri di Buone Feste, cercando di collegare il presente, lo scandire quotidiano del tempo sancito dal calendario, “il passato” e cioè pezzi della nostra storia di cooperatori che è poi parte della più grande storia della nostra comunità, con il futuro, che vogliamo costruire forte delle nostre radici e dei nostri valori», spiega il presidente di Legacoop Romagna, Mario Mazzotti.

Legacoop Romagna è fortemente impegnata per promuovere i valori e gli ideali che hanno portato alla nascita delle cooperative prima e del movimento cooperativo poi. Svolge questa attività attraverso diversi progetti,  come Coopstartup per la promozione di nuove cooperative, Bellacoopia per l’educazione cooperativa nelle scuole, Generazioni per il coordinamento dei giovani cooperatori romagnoli e diverse attività di studio e ricerca.

«Il progetto del calendario della cooperazione romagnola si inserisce all’interno di questa attività di promozione della cultura cooperativa e si pone l’obiettivo di entrare in tutte le cooperative e in tutte le case dei cooperatori romagnoli per ricordarci, ogni giorno, che apparteniamo ad una storia che a volte conosciamo troppo poco e che è invece importante ricordare e celebrare», conclude Mazzotti.