“La storia di Ema, il pesciolino rosso a cui la Scuola Secondaria di Primo grado Bendandi ha dedicato un incontro per adolescenti e genitori, è una testimonianza commovente sul valore della vita. Il padre di Ema, Gianpietro Ghidini, ha scelto di raccontare la storia del figlio e il valore della vita nonostante il dolore, come un invito potente ai giovani a coltivare le proprie passioni e ad avere cura della propria vita” commenta la direttrice dell’Istituto San Rocco Raffaela Andolfi.

L’incontro si è svolto il 19 aprile alla Chiesa di San Marco, con due momenti di incontro: uno al mattino dedicato agli studenti delle classi seconde e terze della Scuola e uno serale aperto a tutti i genitori e alla cittadinanza.
La Fondazione “Ema, pesciolino rosso” nasce dopo la tragedia che ha colpito la famiglia Ghidini: il 24 novembre 2013, Emanuele Ghidini, 16 anni, si getta nel fiume Chiese, a Gavardo nel bresciano, dopo aver assunto allucinogeni. Il fiume restituisce il suo corpo senza vita. Oltre 1900 incontri sono già stati tenuti in tutta Italia, raggiungendo quasi mezzo milione di persone, dal padre Gian Pietro Ghidini dopo la tragedia di quella notte. La testimonianza è rivolta in particolare ai genitori e agli educatori che hanno il compito di riflettere sulla propria condotta e sui propri compiti educativi.

“L’incontro offre l’opportunità di riflettere sui temi della prevenzione e della responsabilità sociale ma anche di scoprire la bellezza della vita e il potere dell’amore. La Scuola Bendandi, attraverso questa iniziativa, si impegna nella costruzione di una società più consapevole e più umana, dove i nostri ragazzi possano crescere e realizzarsi in modo sicuro e sano”.