Il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Orchestra Regionale Toscana riunito venerdì scorso ha preso le prime importanti decisioni che riguardano il suo futuro a seguito delle improvvise dimissioni del direttore artistico Giorgio Battistelli.

Si è scelta intanto – si legge in una nota della Fondazione – la strada del ragionamento e non dell’impulsività. Negli ultimi dieci giorni l’organismo si è riunito tre volte ed ha aperto tavoli di confronto con le rappresentanze sindacali in un clima di reciproca e fattiva collaborazione, di ascolto e dialogo. Questa fase è vista da tutte le componenti come occasione di rilancio, innovazione creativa e organizzativa in un momento generale non facile, che chiede alle sfide di diventare proposte concrete. È sulla base di questo spirito che dunque il CdA, nella ricerca della nuova direzione artistica dell’Orchestra della Toscana, ha deciso di pubblicare una manifestazione d’interesse.

Il testo, molto sintetico, si rivolge a tutti quei soggetti che, possedendone i requisiti, sentano di proporre una loro idea di gestione artistica per questa che è da quarant’anni una tra le formazioni italiane più importanti e prestigiose.

L’avv. Maurizio Frittelli presidente della Fondazione parla di “scelta giusta e condivisa da tutti, dettata dalla volontà di trovare risposte rapide, ma non frettolose”.

Proprio per questo, il CdA ha deciso all’unanimità di delegare il consigliere Nazzareno Carusi a coordinare la direzione artistica della Fondazione per l’attività ordinaria, nelle more della nuova nomina. La decisione vuole assicurare immediatamente all’orchestra la continuità di un riferimento artistico autorevole, oggi più che mai urgente a fronteggiare il periodo di pandemia e avere così tutto il tempo necessario alla scelta del prossimo direttore.

Il Maestro Carusi, che non ha partecipato alla riunione, ha accettato la delega con entusiasmo ponendo come unica condizione la sua gratuità.

Consigliere dell’ORT al primo mandato, abruzzese di nascita e ravennate di adozione, cinquantuno anni, studi a Firenze, Mosca e in Germania, figura di riconosciuto prestigio e “musicista di altissimo valore”, come lo ha definito Riccardo Muti, Carusi è stato da poco nominato anche nel consiglio di amministrazione del Teatro alla Scala.

“Sono convinto – afferma Carusi – che il mio compito non sarà difficile, perché è proprio in momenti così eccezionali che istituzioni come l’ORT non solo non smettono di rivelare il meglio di sé, ma anzi lo accrescono. La ragion d’essere di un consigliere è il bene della sua istituzione ed è con questo spirito che accetto la delega e ringrazio della fiducia il Presidente e i colleghi del CdA. Sono convinto che il periodo di interim sarà il più breve possibile e che la Fondazione individuerà presto un nuovo direttore artistico nella pienezza del suo ruolo. Nel frattempo il programma di cui prenderci cura, già redatto nei mesi scorsi da Giorgio Battistelli, cui mi legano amicizia e stima profonde e di lunga data, ha bisogno solo di quell’accortezza che ne salvaguardi il più possibile la straordinaria qualità dalle difficoltà che l’emergenza sanitaria ci pone innanzi. E in questo mi saranno certamente preziosi gli spunti e le idee dell’orchestra e del Maestro Paolo Frassinelli, responsabile dei Servizi musicali. Mi metto dunque subito al lavoro – conclude Carusi – e abbraccio i colleghi musicisti. Non mancherà mai loro la mia più affettuosa vicinanza. Con gli stessi sentimenti saluto i dirigenti e i dipendenti della Fondazione, la città di Firenze e la Toscana, senza i quali la nostra musica non avrebbe la bellissima casa che ha”.

La manifestazione d’interesse sarà pubblicata oggi sul sito della Fondazione all’indirizzo www.orchestradellatoscana.it. La scadenza è fissata per il 30 giugno 2020.

La Fondazione ORT, in tutte le sue componenti, sta attivamente lavorando per riprendere la propria attività dal vivo nel più breve tempo possibile e nel pieno rispetto delle norme governative che sono state pubblicate in questi giorni. Si sono già sviluppate al suo interno proposte operative di adeguato valore artistico che fanno pensare ad una ORT ancora una volta curiosa, innovativa e duttile, caratteristiche che hanno fatto finora grande la sua storia.