L’Assemblea generale della Flai Cgil di Ravenna riunita in data 30 giugno 2025 denuncia la totale assenza di risposte in merito alle molteplici richieste a Inps di riconvocare il tavolo per la sottoscrizione dell’accordo per la costituzione della Sezione territoriale della rete del lavoro agricolo di qualità affinché sia applicata, non solo nella parte repressiva ma anche in quella preventiva, la legge 199/2016 contro lo sfruttamento lavorativo e il caporalato. Contestualmente, si auspica che la Prefettura si faccia da garante per la riapertura del tavolo, come avvenne ad ottobre 2024 che portò alla stesura dell’ipotesi di accordo.
A confermare il totale disinteresse sul tema, sono, l’ipotesi dell’intesa già condivisa a tutti i livelli, con gli attori interessati, ferma sul tavolo di chi dovrebbe valorizzare ogni strumento atto alla legalità, a salvaguardia del sistema contributivo e alla valorizzazione delle imprese sane e virtuose, il silenzio assordante di tutti gli attori che dovrebbero costituire il tavolo e le innumerevoli sollecitazioni da parte della sola Flai Cgil di Ravenna.
L’attività capillare e continua nei campi conferma il fenomeno dello sfruttamento, le innumerevoli denunce depositate all’Ispettorato del Lavoro contro qualsiasi forma di illegalità e quelle ferme negli uffici sindacali per paura dei lavoratori di denunciare gli abusi, necessitano di risposte congrue e dignitose da parte di tutti gli organismi deputati al controllo.
Da tempo la nostra categoria rivendica l’urgenza di un canale veloce e sburocratizzato, necessario per accelerare il confronto e individuare gli interventi preventivi e immediati nei casi di sfruttamento lavorativo, lavoro nero, lavoro grigio, caporalato e il mancato rispetto del Testo Unico sulla salute e sicurezza, perché dove c’è sfruttamento, sicuramente non c’è piena applicazione delle normative, con maggiore probabilità di infortuni anche mortali.
Si ricorda e si rinnova il cordoglio alle famiglie dei due lavoratori agricoli che nell’ultimo mese hanno perso la vita nel nostro territorio. Il 3 giugno è l’ultima morte in Provincia, un operaio di soli 38 anni ha perso la vita nelle campagne di Solarolo. L’altro tragico infortunio è avvenuto alle porte di Lugo solamente tre settimane prima e ha coinvolto un lavoratore di 57 anni. Tutto questo è inaccettabile e avviene a solo un anno dalla tragica vicenda del bracciante agricolo Satnam Singh, quando il rilievo mediatico sembrava portare ad un cambiamento, quando indignazione, solidarietà e riflettori accesi sul fenomeno dello sfruttamento parevano, finalmente, avviare la necessaria attenzione anche da parte della politica, alle molteplici rivendicazioni che la nostra categoria e la Cgil, a tutti i livelli, portano avanti da molti anni.
Su questa scia inoltre, è necessario tenere alta l’attenzione anche sul “rischio calore” e riteniamo importante il rinnovo e l’estensione dell’ordinanza adottata dalla Regione Emilia-Romagna lo scorso anno.
Inoltre, obiettivo prioritario della Flai di Ravenna, a fronte della firma avvenuta nel febbraio 2024 del regolamento attuativo sull’operatività dei Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza Territoriali (Rlst) in agricoltura, è monitorare il comportamento delle aziende che, a seguito dell’avvio delle attività, pare stiano ricorrendo alla nomina dei RLS (Rappresentanti dei Lavoratori Aziendali) per scongiurare le visite preventive da parte dei RLST designati. Questo atteggiamento, se confermato, delinea chiaramente un totale disinteresse da parte datoriale, alla salute e alla sicurezza dei lavoratori e a quei lavoratori che sui luoghi di lavoro hanno perso la loro vita.
Le logiche di sfruttamento e le problematiche relative alla salute e sicurezza sul lavoro sono predominanti anche nelle filiere degli appalti. Nonostante il mancato raggiungimento del quorum sul quesito referendario in merito, la problematica rimane aperta e necessita di risposte urgenti. Nei siti produttivi del nostro territorio abbiamo la necessità di ribadire la centralità del tema appalti, portando avanti –laddove possibile- la tematica della contrattazione di sito e il continuo coinvolgimento delle lavoratrici e lavoratori delle aziende committenti e in appalto.
La nostra Organizzazione non è più disposta ad accettare l’inerzia delle istituzioni di fronte all’evidente fenomeno dello sfruttamento lavorativo e alla strage quotidiana di infortuni anche mortali a cui assistiamo.
Per tutte queste ragioni, l’Assemblea Generale della Flai-Cgil di Ravenna proseguirà ancora più determinata sul territorio, insieme all’intero Apparato di categoria, per cambiare e denunciare le condizioni esistenti di svilimento del lavoro, per realizzare la Sezione della Rete del Lavoro agricolo di Qualità, per mettere in campo tutte quelle azioni preventive al fine di ridare dignità e giustizia alle troppe vittime di sfruttamento, caporalato e morti sul lavoro.
























































