La consigliera del PD Fiorenza Campidelli chiede quali interventi, ad oggi, siano stati messi in campo per superare le barriere rilevate dal Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche. Ha infatti depositato un’interrogazione che si discuterà in consiglio comunale, in merito a questo strumento di monitoraggio, di pianificazione e coordinamento sugli interventi dedicati all’utenza ‘debole’.

«Investire, con coerenza – scrive Campidelli nel documento – sulla qualità della vita delle persone e sulla loro autonomia, in particolare modo sulla qualità della vita di bambini, anziani e persone con disabilità permanente o momentanea, significa operare scelte mirate e attente, dettate da un approccio che prenda in considerazione i molteplici aspetti che influenzano le dinamiche di vita di ciascun individuo.

La qualità di vita dei cittadini nel contesto urbano si misura, infatti, analizzando diversi indicatori, uno dei quali è la mobilità pedonale. Le amministrazioni pubbliche hanno il compito di garantire la piena fruibilità in autonomia e sicurezza dei percorsi urbani, degli edifici e dei servizi annessi.

Le barriere architettoniche, definitive dalla normativa vigente come tutti quegli elementi che limitano o impediscono la percezione, la riconoscibilità, l’orientamento, la comunicazione, l’utilizzo di oggetti e l’accessibilità dell’ambiente in modo sicuro ed autonomo, qualunque sia la condizione fisica o mentale della stessa, sono ancora oggi presenti nelle nostre città.

il Piano di Eliminazione delle Barriere Architettoniche è lo strumento che gli enti pubblici hanno a disposizione per monitorare, progettare e pianificare gli interventi finalizzati all’abbattimento delle barriere architettoniche e, dunque, al raggiungimento della fruibilità, in condizioni di comfort e sicurezza, dei percorsi urbani, degli edifici e degli spazi pubblici per tutti i cittadini. Il piano è teso a rilevare e classificare tutte le barriere architettoniche presenti e riguarda edifici pubblici o porzioni di spazi pubblici urbani (strade, piazze, parchi, giardini, elementi arredo urbano).

La nostra amministrazione, dopo un lungo e proficuo confronto fra i consiglieri comunali, le varie associazioni di volontariato, i rappresentanti della Fand (Federazione tra le associazioni nazionali delle persone con disabilità), ha mantenuto l’impegno di approvarlo entro la fine del mandato nella scorsa legislatura. La sua approvazione però non è sufficiente a risolvere il tema dell’accessibilità.

Occorre proseguire il lavoro – conclude la consigliera – con interventi strutturali e con azioni di sensibilizzazione che facciano compiere alla collettività un cambio di passo anche in termini culturali. La proposta, scaturita dal dibattito e dal confronto, suggerisce anche di creare un sistema dedicato per la segnalazione delle situazioni di criticità da parte dei cittadini.»