“C’è un’unica certezza indiscutibile peraltro già prevista nel piano di stazione approvato dagli organismi del Parco del Delta del Po dell’Emilia-Romagna:
Che l’area dell’Ortazzo VA ACQUISITA ALLA PROPRIETÀ PUBBLICA in quanto è fra le aree naturalistiche più pregiate a livello europeo.
Per raggiungere questo obiettivo strategico, come Comune siamo da sempre stati disponibili ad intervenire con risorse nostre acquisendolo al nostro patrimonio, ma se la legge, in maniera a dire il vero inspiegabile, riserva la prelazione ai soli enti parco è il Parco del Delta del Po, che deve procedere all’acquisto e in tal senso non mancherà il nostro sostegno anche finanziario, così come sono certo sarà per la Regione Emilia-Romagna. All’assessore Cardi e al Comune di Comacchio dico che davanti a interessi pubblici di tale rilievo, gli aspetti tecnici e contabili devono venire in secondo piano, si deve agire subito e con convinzione, rispetto a una procedura di vendita che pare evidente non abbia rispettato le prerogative riservate al Parco. La sostenibilità economica dell’ente è interesse di tutti, ma non stiamo certo parlando di una cifra che ne stravolgerebbe il bilancio. Il fatto, evidente a chiunque conosca anche solo minimamente la materia urbanistica, che le norme di tutela approvate negli anni a livello locale, regionale ed europeo facciano si che, a differenza del passato, l’area dell’Ortazzo non corra alcun rischio di vedere alcuna sua parte anche solo minimamente intaccato da impossibili urbanizzazioni, non fa venire assolutamente meno l’importanza dell’acquisizione al patrimonio pubblico, che ne rafforzerebbe sia la tutela che la valorizzazione a fini scientifici e di fruizione pubblica regolamentata con attenzione, così come fatto per altre aree particolarmente sensibili. Delle aree dell’Ortazzo infatti ve n’è una parte interdetta a qualunque fruizione mentre le altre possono e devono garantire il livello più alto di tutela verso qualunque tipo di intervento edilizio, ma favorire invece una fruizione intelligente da parte di cittadini, studenti, ricercatori e turisti amanti e rispettosi del patrimonio naturalistico in relazione con gli altri siti naturali limitrofi, foce Bevano e spiagge limitrofe, Pineta Ramazzotti, Pineta di Classe e anche al patrimonio culturale come la Basilica di Sant’Apollinare in classe, l’area archeologica e il Museo Classis.” – cosi in una nota sui social, Michele de Pascale, sindaco di Ravenna.