«”Sentinelle” in servizio 24 ore su 24 nell’arco di tutto l’anno sulla pialassa Piomboni ci hanno avvisato di un sopralluogo sulla condizione di questa valle, avvenuto lunedì mattina ad opera della Regione, ma di cui non è stata data notizia”.
Il capogruppo in consiglio comunale di Lista per Ravenna, Alvaro Ancisi, torna sulla questione piallassa Piomboni e sui problemi denunciati a proposito dei lavori eseguiti dall’Autorità Portuale. 
“Scesi dall’’auto di servizio, sono stati riconosciuti l’’assessore alle politiche ambientali Paola Gazzolo e il responsabile del servizio Aree Protette Enzo Valbonesi. Li accompagnava un’’altra auto del Carabinieri Forestali. Sembrano così venire al pettine i nodi intricati sulla sorte di questa laguna, area SIC-ZPS (Sito di Importanza Comunitaria-Zona di Protezione Speciale). L’’avvisaglia si era avuta nella seduta della commissione Ambiente del Comune di Ravenna in data 3 marzo scorso, convocata per valutare lo stato di questi lavori in connessione col fenomeno, emerso negli ultimi tempi e mai visto nei secoli, di un’’intera zona della pialassa, pari a circa 50 ettari della parte meridionale, che si è progressivamente interrata. Il dott. Valbonesi, impedito a partecipare alla riunione, ha spedito al sottoscritto, in qualità di presidente della commissione, una lettera dai toni molto allarmati e preoccupanti. La Regione coordina infatti, ai sensi della normativa europea, la rete Natura 2000 entro cui è compresa la pialassa Piomboni, svolgendo tra l’altro le funzioni di monitoraggio della biodiversività regionale.

SOTTO ACCUSA IL PARCO DEL DELTA – Valbonesi afferma che siamo “di fronte ad una situazione particolarmente delicata che potrebbe esporre il nostro Paese prima e questa Regione poi al rischio dell’’avvio di un procedimento di richiamo e successivamente anche di una eventuale vera e propria infrazione da parte della Commissione dell’’Unione Europea”. In effetti – aggiunge – “la nostra Regione, così come tutte le altre Regioni italiane, è stata chiamata da parte del Ministero dell’’Ambiente a segnalare le eventuali modifiche dello stato di conservazione degli habitat e delle specie di cui alla Direttiva Habitat”. Valbonesi pone sotto accusa il Parco del Delta, gestore del sito, in quanto, appositamente interpellato, “non ha segnalato alcuna modifica dello stato di conservazione degli habitat” in questione. Dalla lettera si apprende anche che “la Regione è stata recentemente interessata da parte del Ministero dell’’Ambientedi un ‘possibile disastro ambientale in acque portuali contigue al SIC-ZPS in questione’ ” (che si presume riferito al collasso della nave Berkan B ivi abbandonata), “a dimostrazione del fatto che l’’area in questione è attualmente monitorata anche dal competente Ministero al quale dovremo sicuramente rispondere a proposito dell’’insabbiamento di parte della Piallassa dei Piomboni”.

Spetta al Parco del Delta, dice Valbonesi, “stabilire preliminarmente la portata dell’’alterazione e le sue cause, dalle quali derivare l’’individuazione dei responsabili”, per poi valutare se il sito “possa o meno essere ripristinato, in quali tempi e soprattutto attraverso quali interventi ed a carico di quale soggetto”. Riguardo a tali incombenze, gli uffici della Regione intendono attivarsi “per essere messi al corrente dell’’effettivo stato di conservazione del SIC-ZPS e per coordinare le attività più appropriate volte a rimuovere la situazione che si è determinata”.

“Il blitz dell’’assessore regionale all’’Ambiente, appena una settimana dopo la seduta della commissione comunale Ambiente, dà la misura di come si intenda andare rapidamente a fondo della questione” incalza ancora Ancisi “Riconvocherò di pari passo la commissione Ambiente del Comune in relazione al procedere degli annunciati approfondimenti, esprimendo tuttavia fin d’’ora la seguente opinione personale. L’’Autorità portuale, che gestisce e finanzia l’’opera in corso, non ha negato quasi niente delle “distorsioni” nell’’andamento dei lavori documentate anche fotograficamente nella relazione con cui ho introdotto la seduta di commissione del 3 marzo. Giustificandole col loro mancato compimento, ne ha attestato con fermezza la fedeltà al progetto esecutivo, senza però spiegare come mai oltre un terzo della pialassa da “rinaturalizzare” si sia insabbiata. Dovrà dunque prendersi atto, il più presto possibile, che questo progetto da 32 milioni non funziona. Ma non più fatalisticamente, bensì perché si metta mano ad una sua revisione in corso d’opera, prima che sia troppo tardi. Questo sembra dire il dott. Valbonesi. Noi lo diciamo ora a chiare lettere. Oltre il batti e ribatti tra “avete fatto male” e “abbiamo fatto bene”, la sfida si deve spostare sul da farsi”.

La lettera completa del dott. Enzo Valbonesi, responsabile del servizio Aree Protette:

“La ringrazio per averci invitati alla riunione della Commissione Consiliare Ambiente del Comune di Ravenna . Purtroppo impegni concomitanti ci impediscono di partecipare.

Colgo tuttavia l’occasione per sottolineare alcuni aspetti della problematica che tratterete.

La carta regionale  degli habitat elaborata alcuni anni fa da questa regione ha indicato , nell’area SIC-ZPS  in questione ,la presenza dei seguenti habitat:

  • 1150 LAGUNE (habitat Prioritario)
  • 1410 PASCOLI INONDATI MEDITERRANEI (Juncetalia maritimi)
  • 1420 PERTICAIE ALOFILE MEDITERRANEE E TERMO-ATLANTICHE (Arthrocnemetalia fruticosae)

Dalle evidenze cartografiche e fotografiche riportate recentemente dalla stampa e dai social  locali sembra che   l’habitat 1150  si sia ridotto notevolmente in quanto parte della superficie occupata dallo stesso è stata ricoperta dalle sabbie che si sono accumulate in questi mesi.

Trattandosi di un habitat prioritario è particolarmente importante valutare  , da parte del soggetto gestore del Sito di Rete natura  , se lo stesso possa o meno essere ripristinato , in quali tempi e soprattutto attraverso quali interventi ed a carico di quale soggetto. Logicamente occorrera stabilire preliminarmente la portata dell’alterazione e le sue cause , dalle quali derivare l’individuazione dei responsabili.

Siamo quindi di fronte ad una situazione particolarmente delicata che potrebbe esporre il nostro paese prima e questa  regione poi al rischio dell’avvio di un procedimento di richiamo e successivamente anche di una eventuale vera e propria infrazione da parte della Commissione UE.

Recentemente  la nostra Regione , cosi come tutte le altre Regioni  italiane,  è stata chiamata da parte dal Ministero dell’Ambiente , della tutela del territorio e del mare ,a  segnalare  le eventuali modifiche dello stato di conservazione degli habitat e delle specie di cui alla Direttiva Habitat (IV Report ex art. 17 Direttiva Habitat). Il soggetto gestore del sito  , appositamente interpellato da questo servizio negli scorsi mesi ,  non ha segnalo alcuna modifica dello stato di conservazione degli habitat  del  SIC-ZPS  IT4070006 – SIC-ZPS – Pialassa dei Piomboni, Pineta di Punta Marina

Preme ricordare che questa Regione , con la Legge Regionale n. 7 del 2004  (titolo I) ,ha previsto di affidare agli enti di gestione dei Parchi e della Biodiversità il compito di gestire  i siti ricompresi all’interno delle singole aree protette attraverso la definizione delle Misure di Conservazione sito specifiche , lo svolgimento della Valutazione di Incidenza Ambientale  ecc.

Nel caso di specie tali competenze sono quindi attualmente in capo all’Ente per la gestione dei Parchi e della Biodiversità del delta del Po.

Alla luce delle informazioni apparse sulla stampa e  evidenziate anche nell’istruttoria della riunione odierna  sarà quindi nostra cura avviare una interlocuzione con le autorità locali competente , in primis l’Ente per i Parchi e la Biodiversita del delta del Po, per essere messi al corrente dell’effettivo stato di conservazione del SIC-ZPS e per coordinare le attività piu appropriate volte a rimuovere la situazione che si è determinata.

Facciamo infine presente che  la Regione è stata recentemente interessata da parte del Ministero dell’Ambiente , della Tutela del territorio e del mare attraverso una segnalazione inerente  un “  possibile disastro ambientale in acque portuali contigue al  SIC-ZPS in questione”. In merito abbiamo prontamente chiesto informazioni a tutti i soggetti preposti a vario titolo alla gestione sia dell’area portuale che del Sito, oltre che alle competenti forse di polizia rappresentate dei carabinieri Forestali per potere fornire nel  più breve tempo possibile le informazioni richiesteci.

Cio a dimostrazione del fatto che l’area in questione è attualmente monitorata anche dal competente Ministero al quale dovremo sicuramente rispondere a proposito dell’insabbiamento di parte del SIC-ZPS IT 40700006 Piallassa dei Piomboni , Pineta di Punta Marina  

Con l’occasione porgiamo distinti saluti”