“Il tratto rettilineo di viale Europa, tra la rotonda Gran Bretagna, ai piedi del Ponte Nuovo, e la rotonda Germania, all’incrocio con via Stradone, è notoriamente, pur ad una sola corsia per ciascun senso di marcia, l’invito più allettante per i mezzi a motore – ansiosi di raggiungere, dopo tanti ostacoli e rallentamenti, il sud est della nostra città e da lì il mare, o viceversa – a scatenare una gara di velocità e reciproci scavalcamenti da Formula 1”.

 

Alvaro Ancisi, capogruppo di lista per Ravenna, ha presentato al Sindaco un’interrogazione riguardo la velocità di percorrenza dei veicoli lungo viale Europa.

Ci sarebbero il limite di velocità e il divieto di sorpasso, ma spericolati sono piuttosto i pochi che osano rispettarli sotto una pioggia di maledizioni irripetibili, dato che, autovelox assenti, non s’è mai visto un agente in divisa a sconsigliare, ogni tanto, almeno i sorpassi da brivido.

A ricordare a qualche corridore, magari di soprassalto o troppo tardi, che di fronte al piede destro c’è anche il freno, c’è stato per decenni, nei pressi del ponte ferroviario, il funesto incrocio a raso di viale Europa con via don Carlo Sala e il quartiere dei Poggi. È stato però risolto nel marzo 2022 (dopo lunghe e insistenti battaglie di Lista per Ravenna), con una provvidenziale rotatoria, alla quale è stato dunque dato, come auspicio di redenzione, il nome di rotonda Ucraina.

Via libera dunque all’acceleratore? Ebbene sì, giacché il Comune di Ravenna non ha mai fatto caso, che, a cento metri di distanza, viale Europa incrocia, sul lato opposto, via Tramazzo, vecchia strada sua antenata, tramite cui una volta si raggiungeva via Stradone in parallelo. Sia pure messa male, è abitata, tra il n. 1 e il n. 27, da svariate famiglie, ma anche molto frequentata dai proprietari di orti familiari da diporto (così classificati dall’urbanistica dal Comune) e dai loro visitatori, piccoli, grandi ed anziani, provenienti in genere dai Poggi, per un impiego salutare e socievole del proprio tempo libero. Arrivarci da viale Europa a piedi, o con bicicletta a mano, è però come attraversare il circuito di Imola in piena gara. Provare per crederci.

Non essendoci peraltro una sola striscia pedonale su questo tratto di viale Europa, che non è, e non dovrebbe essere, un’autostrada o superstrada, e nemmeno una tangenziale, ma una strada urbana secondaria, secondo la classificazione del Codice della Strada, chiedo al sindaco cosa ostacoli a posizionarne almeno una perché i pedoni e i ciclisti, compresi vecchi e bambini, nonché persone in carrozzina, possano attraversarla per raggiungere via Tramazzo, le sue case e i suoi orti da diporto, senza giocarsi la vita. O se no con che coraggio il Comune di Ravenna magnifica, nelle scenografie pubblicitarie del proprio Piano Urbano della Mobilità Sostenibile (PUMS), che il principio fondamentale del suo agire è la tutela dell’utenza stradale debole da quella prepotente.