“Il Consorzio di Bonifica della Romagna Occidentale, con sede a Lugo di Romagna, ha emesso il comunicato stampa:“Precisazioni di moria di pesci e stato del canale di bonifica in destra di Reno”, che, rispetto allo “specifico riferimento alle dichiarazioni rese agli organi di stampa da un consigliere comunale di Ravenna”, cioè il sottoscritto, richiede una mia netta sconfessione.

SMENTITE FASULLE

  1. La prima “dichiarazione” sarebbe che “nel Canale di bonifica in destra di Reno da 40 anni non si fa manutenzione”, smentita però “integralmente” ricorrendo ad un misero sotterfugio, perché ho invece scritto come non si faccia “alcuna manutenzione che si rispetti”. Sono cioè mancate le manutenzioni ordinarie e soprattutto straordinarie enormemente necessarie al povero malridotto Destra Reno, anziché il solo “sfalcio delle pertinenze di bonifica” e alcune ridotte “riprese di frane nelle scarpate del canale”, di cui il Consorzio rivendica l’unico merito. Esso stesso ammette che devono essere ancora fatti“lavori più estesi di ripresa di frane”, pur essendo stati finanziati.
  2. Sarebbe stata “altrettanto totalmente infondata la notizia che il Destra Reno avrebbe perso tre metri di profondità utile sui cinque che aveva in origine e che, per questo motivo, avrebbe ridotto la sua funzionalità di scolo”. Peccato che il Consorzio mi abbia di nuovo scorrettamente travisato, avendo io solamente scritto che a Mandriole, vicino alla foce, è stato calcolato che la sua profondità si è ridotta, negli ultimi cinquant’anni, da quasi cinque metri ad appena due”: mi è stato infatti riferito che in questi giorni, in un punto nei pressi di Mandriole, è stato misurato il livello del canale, ricavandone appena un paio di metri, con la canna che gli agricoltori usano per verificare la portata dei propri canali di scolo. Da Casal Borsetti ne ho ricevuto l’indiretta conferma:“Qui gli anziani dicono che il canale dove hanno imparato a nuotare raggiungeva i cinque metri di profondità”. Sconfortante è poi che il Consorzio sostenga la sua artefatta “smentita” risalendo a studi fatti nel 2001 e nel 2007, da cui a suo parere non sarebbe emersa “la necessità di provvedere ad un’escavazione del fondo del canale”, finendo poi per dichiarare di aver “inserito nelle proprie schede di programmazione triennale dei lavori pubblici l’intervento di riprofilatura complessiva del Canale”, privo però di finanziamento. Non mi ha invece “smentito” dove ho scritto come l’intero percorso del Destra Reno abbia perduto oltre un metro di pendenza”, che definisce anzi “la criticità più importante”. Le colpe sono del Consorzio di Bonifica di Lugo? Mai detto e neppure pensato, perché su questo livello di interventi non meramente gestionali le responsabilità sono tutte della Regione Emilia-Romagna.

ZOPPO L’INTERO SISTEMA IDRAULICO

Ma c’è di più grave. Il numero di febbraio 2008 del mensile “Gentes di Alfonsine”, dove conoscono e temono molto il Destra Reno a loro spese, anche a seguito dell’ “infausto evento alluvionale dell’autunno 1996”, pubblicò un documentato reportage sulla “sicurezza idraulica” del canale, definendola nel titolo “un nervo scoperto”. Si trattava della sua mancata “sistemazione idraulica” e dell’“adeguamento delle sue capacità scolanti alle odierne condizioni di utilizzo antropico del territorio”, non essendo più “il suo stato di salute quello di una volta” e non beneficiando esso “da un quarto di secolo […] di alcun intervento di manutenzione”. Trascrivo solo le conclusioni: “Chiunque capisce che se è zoppo il collettore generale, tutto il sistema idraulico rimane zoppo! D’altronde siamo ormai tutti consapevoli che i cambiamenti del clima sono già in atto e che una strategia di adattamento è una delle azioni da mettere in campo subito. O ci illudiamo di correre ai ripari solo dopo l’evento alluvionale?”. Da allora, gli anni passati vanamente sono appunto diventati 40. Adesso si dà addosso a chi semplicemente lo ricorda ad “evento alluvionale” avvenuto, forse per rinviare nuovamente a quello futuro? Questa è la tristezza infinita che mi impone di entrare nel merito. Ne parlerò con cognizione causa in una terza interrogazione al sindaco di Ravenna, interessato come tale ai 18 chilometri finali del Destra Reno (Conventello-Savarna-Sant’Alberto-Mandriole-Casalborsetti) e come presidente della Provincia ai 20 iniziali, da Conselice ad Alfonsine.”