“Attraverso due interrogazioni al sindaco, nell’arco di due mesi, ho inteso rispondere a quesiti giunti numerosi a Lista per Ravenna su problematiche legate ai nuovi autovelox installati dal Comune in punti periferici di Mezzano, sulla via Reale, e di Ravenna, su via Bellucci, di cui è doveroso che comunichi l’esito ai cittadini.

COLPA DEL COMUNE

PAGATA DAI CITTADINI

Sulle multe recapitate con la Posta alla casa dei cittadini aventi un domicilio digitale (INAD) presso l’Agenzia pubblica per l’Italia digitale (AGID), il Comune –  secondo la risposta dell’assessora Molducci e come avevo chiesto – è obbligato per legge a restituire i 12,80 euro aggiunti a ciascun verbale per le illecite spese postali. Il primo a chiederlo, non appena ricevuto il verbale sbagliato, è stato l’ing. Riccardo Merendi. Ne abbiamo chiarito successivamente il percorso, consigliando altri, spesso “vittime” di più verbali, a farne richiesta, anche a giorni di distanza. È il caso di L.V. che, avendo pagato quattro verbali nel giro di poche settimane, ha ricevuto questa risposta: “Le alleghiamo il modulo per la richiesta di rimborso per l’eccedenza versate per le spese di notifica. Potrà chiedere il rimborso (€ 51,20) […]”. Il modulo è da inviare a Ravenna Entrate, a cui la Polizia Locale ha affidato l’intera gestione delle riscossioni. Chiunque, in possesso di INAD, può farlo per tutti i verbali ricevuti via Posta dopo il 6 luglio 2023, quando è entrata in vigore la legge.

Che sia successo è tuttavia ingiustificabile. La scusante che il sito INAD “non è facilmente consultabile per le richieste massive” non è accettabile. Le consultazioni per singolo verbale richiedono infatti pochi secondi di tempo, bastando digitare il codice fiscale della persona multata, scritto accanto al suo nome in ogni singolo verbale, per verificare, essendo comunque obbligo di legge, se possiede l’INAD. Ma, interrogata al riguardo, è stata la stessa AGID, attraverso il servizio Infocamere, a rispondere all’ing. Merendi così: “INAD ha messo a disposizione di tutte le Pubbliche Amministrazioni, dal 6 luglio 2023, dei servizi di consultazione massiva pubblicate sulla Piattaforma Digitale Nazionale Dati (PDND) e da tale data funziona regolarmente”.

Il fatto grave è però che i 12,80 euro per chissà quanti verbali contestati di cui è lecito ottenere il rimborso non sono affatto “stornati”, come ha detto l’assessora, giacché per le Poste è il prezzo di un servizio svolto. Sono somme a carico indebito del bilancio comunale, cioè di tutti i cittadini. Meglio farla finita. Altrimenti, dovrà occuparsene la Procura della Repubblica.

MULTE SERIALI A MENO DI 60 KM/H

Rispetto all’altra interrogazione ho ricevuto una risposta negativa che non condivido, perché basata sulla citazione di “norme” che non sono tali perché prodotte da una direttiva e da una circolare del Ministero dei Lavori Pubblici che non hanno valore legale nei confronti dei Comuni. La prima vieterebbe di porre il cartello dei 50 km/h quale limite di velocità “in abbinamento ai segnali di inizio centro abitato”. Quando si mette un autovelox in punti periferici che non vengono agevolmente percepiti come “centro abitato”, il cartello dei 50, neanche “abbinato” al cartello di località, ma posto un po’ dopo, servirebbe invece a far rispettare più facilmente il limite, sempreché il velox, posto più avanti, non serva a far cassa, come si è visto, nei primi tre mesi dei nuovi impianti, quando l’80% dei trasgressori ha ricevuto multe, spesso in serie, senza superare i 60 km/h.

L’art. 182 bis del codice stradale dice poi: Nel caso di accertamento di più violazioni senza contestazione immediata, l’illecito amministrativo oggetto della prima notifica assorbe quelli accertati nei novanta giorni antecedenti alla medesima notifica e non ancora notificati […], fermo restando il pagamento delle spese di accertamento e notificazione relative a ciascuna violazione”. Se la circolare di un ministro “interpreta” restrittivamente questa norma vuol dire che la si può leggere com’è, senza giri di parole. Difficile farla valere se il Comune non la applica, ma non mancano casi in cui alcuni giudici sono venuti incontro a cittadini colpiti da multe seriali applicando sconti del genere.”

Alvaro Ancisi

(capogruppo di Lista per Ravenna)