“Già il 24 luglio 2024, Michele de Pascale, candidato alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, affermò, esponendo le sue dieci proposte sulla sanità, che se fosse stato eletto avrebbe messo “mano ai CAU”, essendoci “correzioni da fare” soprattutto in quelli delle città, dove “alcune critiche sono fondate e devono vedere un aggiornamento”, in molti casi anche la soppressione. Il 15 gennaio scorso, il nuovo assessore regionale alla sanità Massimo Fabi, richiesto di dire se “prevede la chiusura dei CAU collocati all’interno degli ospedali, come chiesto dai medici di medicina generale”, ha risposto: “Valuteremo caso per caso”. Appena prima, aveva però chiarito che: “Hanno funzionato meno bene dove il coordinamento tra Pronto soccorso e CAU è stato meno efficace […], come Lista per Ravenna aveva più volte evidenziato per la nostra città.
Il 7 febbraio ho perciò presentato al nuovo sindaco facente funzioni un’interrogazione con questo titolo eloquente: “Il CAU di Ravenna muove o sopravvive?”.
Il 18 febbraio l’assessore Eugenio Fusignani mi ha trasmesso, per conto del sindaco, la risposta della Giunta Sbaraglia, di cui pubblico ora la parte sostanziale: “Si rassicura il consigliere Ancisi che il CAU di Ravenna non verrà chiuso. Gli attuali volumi di accesso, che si attestano su una media di 100 utenti giornalieri, confermano l’importanza di questo servizio. Parallelamente, è in corso un’attività di ricerca di nuovo locale per il trasferimento di alcune funzioni attualmente svolte presso il Centro Medico Polifunzionale (CMP), con l’obiettivo di trasformare quella sede in una Casa della Comunità, prevedendo – ove possibile – la presenza dei Medici di Medicina Generale attraverso un modello di aggregazione funzionale territoriale. Questo intervento permetterebbe sia di rafforzare la medicina territoriale sia di arricchire ulteriormente l’attività CAU. In quest’ottica, si ritiene altresì prioritario favorire un migliore coordinamento tra il CAU e il Pronto Soccorso, al fine di consentire l’invio diretto dei pazienti dal Pronto Soccorso al CAU, garantendo una presa in carico tempestiva ed evitando inutili ripetizioni delle procedure burocratiche. Per il momento, il CAU di Ravenna continuerà a operare nelle modalità attuali, fino a quando non sarà possibile attuare un miglioramento complessivo del servizio, volto a garantire una maggiore integrazione e una risposta più efficiente ai bisogni delle cittadinanza”.
Da un lato, dunque, la risposta riconosce la necessità, sollevata da Lista per Ravenna, che il CAU si apra ai medici di medicina generale e si raccordi più strettamente col Pronto Soccorso; dall’altro, c’è da temere che la riforma enunciata richieda tempi lunghi di definizione e attuazione, nel frattempo lasciando sopravvivere la struttura attuale a scartamento ridotto.”

























































