Con un solo appalto da 850 mila euro, il Comune di Ravenna affidò, a partire dal 2 agosto 2021 e con fine lavori aprile 2022, il “ripristino tecnologico e il risanamento strutturale su tre ponti, in via del Cimitero e in via Baiona sullo scolo Fagiolo e in via Nuova a Filetto sullo scolo Lama”. Scopo dichiarato, dato il forte passaggio su queste strade di automezzi pesanti, “togliere le attuali limitazioni della portata a 33 tonnellate per i due lungo lo scolo Fagiolo e a 15 tonnellate per il ponte sullo scolo Lama, rendendo così i ponti idonei a supportare i carichi di 1ª categoria senza limitazioni di portata”: limitazioni che, assenti i controlli, nessuno (pericolosamente) rispettava. Abbiamo già detto che il restauro del ponte su via Baiona è stato parzialmente compiuto, ma comunque riaperto, solo il 26 agosto, mentre abbiamo appena constatato che su quello attiguo di via del Cimitero il cantiere è stato aperto oggi e sarà prevedibilmente concluso “entro due mesi”, cioè riaperto dopo le festività dei morti. Su quest’ultimo e su quello di via Nuova, il 27 luglio scorso il Comune aveva comunicato, sbagliando, che i lavori già erano avvenuti in una “prima fase”, come preannunciato all’origine. Più grave è che il ponte di Filetto non si è fatto né detto niente, sullo stile “del forese che ce ne importa”.

I TRE PONTI DI FILETTO

  • I comunicati del Comune avevano  fatto confusione, perché quello appaltato non è su via Nuova, ma su via Nuova di Sulo, al cui inizio si trova il cimitero di Filetto, strada interamente di campagna, quindi con transito frequente di mezzi pesanti agricoli. Via Nuova è invece il collegamento tra la statale Ravegnana, dopo il civico 689, e via Argine destro Montone, ai confini con Russi, passando per Filetto. Qui il traffico di ogni bestione è in realtà enorme, sia perché funziona come scorciatoia verso l’entroterra ovest in luogo della strada provinciale Roncalceci, sia perché al suo fianco sorgono le imprese della zona industriale dell’Area di Roncalceci ed altre: nella zona industriale, CTS (trasporti e spedizioni, compresi i trasporti eccezionali), Consorzio Agrario (col magazzino più importante della Romagna), IMER (compravendita di ricambi d’auto), Hermbrau Italia (ingrosso birre), Cinque Erre (compravendita di rottami), Suprani & Fiorentini (lavorazione dei metalli), Officina B (movimento terra e dell’agricoltura, distributrice in Italia di Ausa-Genie-Mitsubishi), Adriatica Alluminio (trattamento e rivestimento dei metalli), IMAR (ricambi auto), ISER (serramenti), ecc.; ma anche, in via Ramona, Le Romagnole (cooperativa di cantine vinicole) e Terremerse (cooperativa multifiliera dell’agroalimentare) e, in via Molinazza, Galli Trasporti (spedizioni marittime).
  • La vera via Nuova comprende essa stessa due piccoli ponti, collocati tra la Ravegnana e la zona industriale, tutti con limite di 15 tonnellate per niente rispettato e transito di mezzi pesanti evidentemente incessante, inferiore forse, tra le strade comunali di Ravenna, alla sola famigerata via Baiona. Il ponte di via Nuova di Sulo, appaltato per una ricostruzione mai avviata potrebbe essere più malandato. Ma gli altri due non ne hanno poco bisogno. Appare perciò strano che nell’elenco delle opere pubbliche prioritarie proposto dal Consiglio territoriale di Roncalceci per il 2022, così come prima, nessuno dei tre sia stato inserito, e comunque che la Giunta comunale li abbia ignorati.
  • Di qui le prime domande al sindaco: la ricostruzione del ponte di via Nuova di Sulo già appaltata, con termine dei lavori in aprile 2022, quando potrà aprire il cantiere?; i  due ponti di via Nuova tra la Ravegnana e l’area industriale dell’Area di Roncalceci potranno essere inseriti almeno nella programmazione del 2023?  

I DUE PONTI SUL FAGIOLO

  • Ormai è certo che il ponte su via Cimitero sarà chiuso durante le festività dei morti, mentre già da oggi è impedito accedere al cimitero da questa strada. Come percorso alternativo può essere usata via Baiona, consentendone la svolta a sinistra, in senso unico contrario a quello attuale, sullo stradello asfaltato che fiancheggia il ponte Fagiolo. Per il ritorno, è stato aperto a senso unico lo stradello che dalla zona dell’inceneritore riporta su via Baiona all’altezza della rotonda di accesso allo stabilimento Enichem: avevamo obiettato che si dovesse già farlo nel mese scorso quando è stato chiuso il ponte su via Baiona stessa, anziché far passare tutti dalle Bassette (o da improvvisate e scorrette scorciatoie).
  • Perché non ci manchi niente, tre commenti, firmati su diverse pagine facebook pubbliche, hanno scritto, il giorno dopo la riapertura del ponte di via Baiona: “Era troppo chiedere che fosse a livello e non la solita rampa ammazza motociclisti?”; “I lavori di livellamento e asfaltatura fanno schifo”; “Vi sembra un lavoro decente? C’è un avvallamento da prendere il volo, pericoloso per le auto e le moto che lo attraversano”. Per cui chiedo al sindaco se l’Amministrazione intende porre a carico dell’impresa appaltatrice, con le eventuali dovute penali, l’immediato livellamento e finitura dell’asfaltatura del ponte di via Baiona sul Fosso Fagiolo.