L’onorevole Ouidad Bakkali, deputata del Partito Democratico, plaude al Protocollo d’Intesa sottoscritto ieri in Prefettura a Ravenna per il miglioramento della sicurezza sul lavoro nell’ambito del sito portuale.
Con questo accordo viene nuovamente riaffermato l’impegno che la comunità ravennate porta avanti dal 2008 per rafforzare la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori nei luoghi di lavoro, un obiettivo da tempo riconosciuto come fondamentale da tutte le istituzioni, le imprese e le amministrazioni pubbliche che compongono la comunità portuale del territorio. Un percorso condiviso che vede il coinvolgimento attivo delle organizzazioni sindacali e delle associazioni di categoria.
Il Protocollo si configura come uno strumento efficace per promuovere e consolidare una diffusa cultura della sicurezza nel sito portuale, attraverso percorsi formativi mirati per lavoratori e operatori, azioni di controllo e prevenzione puntuali ed efficienti, una maggiore integrazione tra i diversi soggetti competenti e un costante coordinamento tra rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, RLS di sito, RSPP, nonché enti e amministrazioni responsabili delle funzioni di indirizzo, regolazione e vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro.
«È un accordo importante – sottolinea Bakkali – perché dimostra come, a livello territoriale, sia possibile costruire risposte serie e condivise che rafforzano in modo strutturale la sicurezza delle attività portuali, puntando sulla formazione, sulla prevenzione e su un coordinamento efficace tra tutti i soggetti coinvolti».
È in questo contesto che si è collocato anche l’atto di indirizzo presentato alla Camera dall’onorevole Bakkali insieme alla deputata Valentina Ghio, nell’ambito del decreto sicurezza sui luoghi di lavoro in discussione, con cui il Partito Democratico chiedeva al Governo di assumere decisioni politiche chiare e strutturali a tutela dei lavoratori portuali. Un atto di indirizzo che è stato bocciato dalla maggioranza, confermando la distanza tra gli annunci del Governo e la necessità di affrontare in modo concreto il tema della sicurezza e delle tutele previdenziali.
«Di fronte all’aumento delle morti, degli infortuni e delle malattie professionali – afferma Bakkali – la sicurezza sul lavoro non può essere ridotta a un esercizio retorico. Il lavoro portuale è oggettivamente un lavoro usurante, per le condizioni in cui si svolge: turni notturni, lavoro in quota, esposizione a condizioni climatiche estreme, ritmi pressanti e rischi elevati. Continuare a negarne il riconoscimento previdenziale significa voltare le spalle a migliaia di lavoratrici e lavoratori».
Con l’atto di indirizzo, le due deputate impegnavano il Governo a riconoscere le prestazioni portuali come attività usuranti e a sbloccare immediatamente il fondo per l’anticipo del pensionamento, per il quale da anni vengono accantonate risorse senza alcuna attuazione concreta. Una scelta indicata come indispensabile per garantire sicurezza, tutela della salute e ricambio generazionale nei porti.
«È paradossale – prosegue Bakkali – che mentre il Governo annuncia l’approvazione di una riforma dei porti, attesa da oltre due anni tra annunci e retromarce, continui a ignorare il tema centrale del lavoro. Una vera riforma deve partire dalle persone, da chi ogni giorno tiene in piedi i porti con il proprio lavoro, la propria fatica e, troppo spesso, mettendo a rischio la propria vita».
«Il Partito Democratico – conclude – continuerà a incalzare il Governo perché metta davvero al centro il lavoro, la sicurezza e la dignità delle persone, valorizzando anche le buone pratiche che, come a Ravenna, dimostrano che un altro approccio è possibile».
























































