“In piena campagna elettorale, il Parco del Delta del Po va alla ricerca di “operatori economici del mercato di riferimento” che possano catturare i daini della Pineta di Classe e di Volano e lucrare vendendosi la carne.

Testualmente, dalla determina del Parco: “il valore della carne di daino, in Italia, varia tra 4,00 €/Kg per i maschi e 4,30 €/Kg per le femmine e i giovani dell’anno; il peso medio utile degli esemplari, tolte la pelle, la testa e la parte bassa delle zampe, è di circa 25 Kg per i maschi e 20 Kg per le femmine e i giovani dell’anno; il valore complessivo dei capi presenti, quindi, è di poco superiore ai 100.000,00 euro; ragionevolmente, non sarà possibile catturare più di 300 esemplari all’anno nei tre anni di concessione, per complessivi 900 capi ed un valore, quindi, di circa 83.700,00 euro, ossia 27.900,00 euro/anno”.  

Nella determina si cita espressamente un regolamento regionale per cui: “i capi abbattuti (…) possono essere destinati al consumo umano”. 

Tutto ciò nonostante i dati della Regione parlino di incidenti zero, danni alle colture irrisori, dissuasori lungo le strade non installati, censimenti con numeri ballerini e nessuna valutazione sulla famiglia dei lupi presenti che si cibano di daini. Si parla, invece, tra le altre cose, di daini che interferiscono con le attività venatorie, disturbando col loro odore i cani.

Così, senza vergogna rispetto alle richieste da anni espresse da migliaia di cittadini e previste prioritariamente dalla legge in merito a soluzioni incruente, arriva oggi la conferma sulla stampa per bocca del direttore del Parco Massimiliano Costa. Altro che possibili risorse turistiche e rispetto etico con soluzioni alternative! Daini al macello e operazione pagata vendendo la carne! Non bastassero tutte le allegre modifiche in corso al regolamento per la caccia nelle zone di Parco chiamate artificiosamente “preparco”, salutate con giubilo dalle associazioni venatorie, ora il Parco del Delta diventa un allevamento da carne all’ingrosso a costo zero. La concessione gratuita durerà tre anni, rinnovabili. Nessun dubbio che l’obiettivo sarà di sterminarli tutti. Alla faccia dell’assessore regionale Mammi che, interrogato, ogni volta dichiarava come tutti i daini sarebbero stati salvi, grazie al trasporto in luoghi sicuri e alla “marcatura” che li avrebbe risparmiati… Ribadito, a domanda diretta, davanti al Prefetto; presente alla dichiarazione, e silente, il direttore del Parco. La carneficina ha responsabili, e porta il nome di chi governa la Regione della Transizione Ecologica, ovvero il presidente Stefano Bonaccini, l’assessore Alessio Mammi, la vicepresidente “coraggiosa” Elly Schlein, che tanto aveva promesso sull’ambiente, i Verdi silenti al governo con la maggioranza, e tutti coloro che si sono fatti tirare i fili da questa politica dell’età delle caverne e sempre più distante dal sentire dei cittadini. Se ne ricordino gli elettori, alle urne, anche valutando bene cosa dicono sul tema le forze cosiddette alternative.

Nel frattempo, depositerà un’interrogazione la Consigliera Giulia Gibertoni (Gruppo Misto) che da anni cerca di smascherare le menzogne oggi finalmente palesate. Invitiamo tutti i cittadini a firmare giovedì dalle 17 alle 21 nei pressi dell’Arena del Sole a Lido di Classe (via Marignolli 26), e, volendo a scaricare il materiale per raccogliere le firme a questo link, https://drive.google.com/drive/folders/1_nUkgTPIWsqKzohdybyUOxyu_lAez-6L?usp=sharing  o a chiamare i numeri 3398952135 o 3349470326. “

Rete a tutela dei daini della Pineta di Classe e di Lido di Volano