Foto di repertorio

Il 6 ottobre scorso la Polizia di Stato ha notificato una 34enne italiana, residente nella provincia ravennate, la Misura di Prevenzione personale della Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno per due anni nel luogo di dimora.

Il provvedimento è stato disposto l’1 ottobre dal Tribunale Distrettuale di Bologna in accoglimento della Proposta di Applicazione del Questore di Ravenna, dr. Rosario Russo, ed avrà esecuzione appena la donna finirà di scontare gli arresti domiciliari a cui è attualmente sottoposta.

L’istruttoria della proposta è stata curata dalla Divisione Polizia Anticrimine della Questura, diretta dal Primo Dirigente della Polizia di Stato, dr.ssa Fiorenza Maffei, ed ha comportato l’analisi di copiosa documentazione, nonché accertamenti sul territorio e si è conclusa con la ricostruzione del percorso criminale della donna e della sua rete di complicità di cui di volta in volta si è avvalsa.

La 34enne, nomade, ma da tempo radicata in provincia di Ravenna, si è resa responsabile di svariati reati contro il patrimonio, commessi prevalentemente, ma non solo, in questa provincia, con un’evoluzione delittuosa costante.

Già da minorenne, la donna, che non risulta aver mai svolto alcuna attività lavorativa, si è resa autrice di furti di merce presso attività commerciali, proseguendo con numerosi borseggi, indebiti utilizzi delle carte di credito rubate e furti presso centri commerciali, per poi dedicarsi alla commissione di numerosi furti in abitazione ed, infine, elevare il livello criminale delle condotte criminose “specializzandosi” in truffe e furti ai danni di anziani, commessi in pressoché tutti i comuni della provincia di Ravenna.

La donna riusciva a carpire la fiducia degli anziani, spacciandosi per assistente sociale, impiegata del gas, o altro, penetrando all’interno delle loro abitazioni, ed asportando poi tutti i loro averi e risparmi di una vita.

Tale ultima “specializzazione” ha determinato un grave allarme sociale nel tessuto civile proprio perché particolarmente subdolo in quanto colpisce vittime, spesso già sole, indifese e vulnerabili.    

La donna è stata denunciata/arrestata per il reato di furto aggravato, spesso con indebito utilizzo di carte di credito, in 50 occasioni.

Tanti sono i precedenti penali o di polizia a suo carico, una serie di condanne e di procedimenti penali ancora aperti poiché la 34enne è madre di figli minorenni e per questo ha scontato in carcere solo brevi periodi.

L’applicazione della sorveglianza speciale comporta una serie di limitazioni quali il divieto di uscire di casa in orari serali/notturni, di frequentare pregiudicati, di conseguire la patente di guida o la sua revoca e prevede, pertanto, una serie di controlli da parte delle forze di polizia per verificare l’adempimento delle prescrizioni.