Ravenna ancora una volta protagonista con Marinando Ravenna di un evento che oggi ha richiamato oltre 200 Partecipanti normodotati e con diverse disabilità che oggi grazie alla  caparbietà dei volontari ha permesso  di vedere in mare tante vele alzate  ma soprattutto  la conferma che l’impossibile a volte non esiste!

Alle 9.00 la piazza Dora Markus era già ghermita, il sole ha assistito l’entusiasmo, la veleggiata partita 12  a bordo delle imbarcazioni di moltissimi armatori del porto di Marina di Ravenna.

Nel pomeriggio in presenza delle autorità è stata consegnata la nuova imbarcazione Hansa 303 generosamente donata dai Lions Club di Ravenna San Marino, Cervia,  Cesenatico e Milano Marittima.

Questa nuova edizione è arricchita con il lancio di un nuovo progetto PRONTI A SALPARE. L’iniziativa vede al fianco di Marinando Ravenna, l’Istituto Ortopedico Rizzoli, UNIAMO Federazione Italiana Malattie Rare – FIMR, lo IOR e la pubblica assistenza Paolina di Imola.

L’obiettivo di questa sperimentazione pilota che mira a confermare i benefici sulla salute della vela: VELATERAPIA, se vogliamo definirla correttamente, punta  in particolar modo ad uno studio per stabilire se la vela può essere individuata come ergoterapia  per pazienti con malattie rare scheletriche.

I benefici su altri fronti di questa attività sono tantissimi, Marinando Ravenna ha collezionato successi e traguardi importanti in merito non solo alle disabilità fisiche, ma anche psicologiche, e nelle  pratiche riabilitative post operatorie di soggetti sensibili.

La VELATERAPIA va individuata come attività che, attraverso il divertimento e il piacere, costituisce anche una possibilità di riabilitazione fisioterapica che  di conseguenza sviluppa  benefici dal punto di vista fisico e non solo.

I soggetti che si sono offerti di partecipare alla sperimentazione sono stati individuati da UNIAMO la federazione italiana malattie rare.  Sono definite “rare” quelle malattie che colpiscono un numero ristretto di persone e si configurano come condizioni debilitanti a carattere cronico . Secondo le stime dell’OMS, nel Mondo, gli individui con diagnosi di malattia rara sono circa 300 milioni, in Europa tra i 27 e i 36 milioni e in Italia fra 2,1 e 3,5 milioni [2,3] con evidenti ripercussioni sia a livello individuale che comunitario impattando non solo sulla persona affetta, ma coinvolgendo anche dalle sue reti di riferimento fino al sistema sociale e assistenziale nel suo insieme.

Al fine di fronteggiare le criticità scaturite dalla rarità di tali patologie, sono stati messi in atto a livello comunitario e nazionale una serie di provvedimenti [3] con l’obiettivo di favorire la realizzazione di percorsi clinico-diagnostici-trattamentali adeguati.

Figura portante del progetto è il Dottor Luca Sangiorgi  dell’Istituto Rizzoli di Bologna che in sinergia con Marinando Ravenna gestisce la regia di questo straordinario progetto  di Adventure Therapy.

L’AT  è una terapia esperienziale che, grazie al suo approccio innovativo basato sull’esposizione alla natura (mare) dei partecipanti, si è rivelato nel corso degli anni un trattamento efficace per migliorare l’autostima, l’autonomia e le capacità relazionali di persone rese fragili da malattie rare, croniche e disabilità . L’interazione fra individuo, gruppo e natura favorisce la sperimentazione del proprio concetto di sé come parte di una riabilitazione complessiva fisica, cognitiva, emotiva o sociale.

La sperimentazione si avvierà lunedì  27 maggio e concluderà il venerdì 31. I Dati della sperimentazione verranno elaborati e comunicati entro la fine dell’estate.