Prezzi e tassi alti rallentano l’economia ravennate. L’inflazione è in lento calo, i tassi ancora in rialzo ma forse a fine corsa, c’è meno credito e meno liquidità. Molti più interessi da pagare per le famiglie italiane. Produzione industriale a rilento (+2,8%), stabile il volume d’affari del Commercio al dettaglio, male le Costruzioni (-4,5%). E si riducono, rispetto ai primi tre mesi dell’anno, le esportazioni (-5,8%). È quanto è emerso nella riunione del Tavolo sulle opportunità economiche e occupazionali tenutosi ieri mattina (9 ottobre) in Camera di commercio alla presenza delle Istituzioni, dei vertici delle associazioni di categoria e di Guido Caselli, direttore del Centro Studi di Unioncamere Emilia-Romagna.

“Numerosi comparti del tessuto produttivo – ha evidenziato Giorgio Guberti, presidente della Camera di commercio di Ferrara e Ravenna – sono impegnati ad affrontare l’instabilità economica, causata dalla pandemia e aggravata dall’aggressione della Federazione Russa e dagli eventi alluvionali dello scorso mese di maggio, con significative ricadute, in particolare, sulle piccole imprese. Rinnovare, rafforzare la competitività del sistema delle imprese significa promuovere le eccellenze del territorio, integrare filiere, rilanciare economie delle aree interne anche con effetti perequativi di lungo termine. Unanime convergenza all’interno del Tavolo – ha proseguito Guberti – è stata registrata, in particolare, sulla necessità di un sempre maggior raccordo tra mondo della formazione e mondo del lavoro, decisivo per diffondere competenze adeguate, sia nella pubblica amministrazione sia nel sistema produttivo, e dell’emanazione dei decreti attuativi per l’istituzione della Zona Logistica Semplificata, che prevede semplificazioni amministrative, incentivi economici e sgravi fiscali, con ricadute positive per lo sviluppo del tessuto imprenditoriale e l’occupazione. Istituzioni, le forze economiche e sociali e le rappresentanze di categoria – ha concluso il presidente della Camera di commercio – sono chiamate a una straordinaria prova di responsabilità e iniziativa per partecipare attivamente allo sviluppo della vita economica dell’intera comunità in questa stagione decisiva”.

Il presidente della Provincia di Ravenna Michele de Pascale ha così commentato: “Stiamo certamente attraversando un momento storico di enormi e improvvisi stravolgimenti globali e locali che influiscono profondamente sull’economia. È indubbio che ci troviamo davanti ad una sfida inedita; in questo quadro fortemente instabile è fondamentale, ora più che mai, che istituzioni, realtà economiche e sociali collaborino in maniera coesa e coordinata e siano in grado di fare rete il più possibile per garantire sostegno e promuovere lo sviluppo economico in una logica contemporanea di inclusione, innovazione, sostenibilità ambientale e valorizzazione del lavoro stabile e di qualità. In questo scenario “Re.Ri.Ra” rappresenta un efficace modello capace di trasformare una strategia strutturata, in grado di analizzare e comprendere l’andamento dell’economia e del lavoro, in azioni concrete e politiche attive a beneficio dello sviluppo economico e occupazionale del territorio provinciale”

Tornando all’analisi della Camera di commercio, il volume della Produzione manifatturiera ravennate (+2,8%) rimane molto al di sotto del risultato ottenuto nel trimestre precedente (+6,6%), così come l’andamento complessivo degli ordini (+1,5%, a fronte del +3,7% del trimestre precedente) e la componente estera (+0,4%, in rallentamento di un punto percentuale rispetto al risultato del precedente trimestre). A soffrire è anche il comparto delle Costruzioni, che segna un – 4,5%; stabile, invece, il volume d’affari del Commercio in sede fissa (0,0%, era stato +2,7% nella precedente rilevazione).

L’analisi relativa alla nati-mortalità delle imprese ravennati, restituisce il profilo di un sistema che continua a mostrare resilienza, soprattutto grazie alla filiera dell’edilizia ed al suo indotto. Da gennaio ad agosto 2023 – evidenzia la Camera di commercio – la movimentazione al Registro delle Imprese registra un saldo netto positivo; le cessazioni non d’ufficio (1.279) sono risultate inferiori alle nuove aperture (1.444) e la movimentazione tra iscrizioni e cancellazioni volontarie genera un saldo positivo, pari a +165 unità, in lieve miglioramento rispetto al saldo positivo del gennaio-agosto 2022 (era +155). La consistenza delle imprese registrate nella nostra provincia, a fine agosto 2023, si porta a 38.597 unità, con un  piccolo incremento percentuale pari a +0,12% rispetto all’analogo periodo del 2022. In territorio negativo anche il Commercio con l’estero, che registra una contrazione pari a -5,8%.
Le previsioni elaborate da Prometeia, infine, stimano, per l’economia ravennate, una crescita del valore aggiunto del +0,7% nel 2023 e del +0,6% nel 2024.