Lettera aperta che Casa delle Donne di Ravenna e numerose associazioni femminili e femministe della Romagna hanno inviato ai referenti istituzionali, locali e regionali, per chiedere che venga applicata la normativa nazionale esistente e vengano rimosse dalle strade e dalle piazze di Ravenna e delle altre città romagnole i manifesti dell’associazione Pro Vita la cui immagine trovate in allegato, in quanto ritenuti discriminatori e violenti.

LETTERA APERTA RICHIESTA DI RITIRO IMMEDIATO DEI MANIFESTI PROVITA #STOPGENDER

Al presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini

Alla vicepresidente con delega alle disuguaglianze Elly Schlein

Alle assessore Barbara Lori, delega alle pari opportunità Paola Salomoni, delega alla scuola

Alla garante dell’infanzia e adolescenza regione emilia Romagna Claudia Giudici

Al presidente della Provincia Michele de Pascale

Al Sindaco di Cesena Enzo Lattuca

Al Sindaco di Faenza Massimo Isola

Al Sindaco di Forli Gian Luca Zattini

Al Sindaco di Lugo Davide Ranalli

Al Sindaco di Ravenna Michele de Pascale

Al sindaco di Rimini Jamil Sadegholvaad

In queste settimane è comparsa in tutte le città italiane l’ennesima vergognosa campagna pubblicitaria firmata dall’Associazione Pro Vita & Famiglie. Nel nuovo manifesto compare la fotografia di un bambino con un’espressione tra il triste e l’imbronciato mentre due mani di due persone diverse e fuoricampo, di cui una con le unghie smaltate arcobaleno, gli propinano un fiocco rosso da mettere in testa e un rossetto che si avvicina alle labbra. In alto campeggia la scritta “Basta confondere l’identità sessuale dei bambini” L’hastag #Stopgender rimanda al sito internet dell’ Associazione Pro Vita & Famiglie in cui si capisce che il manifesto è parte di una campagna più ampia che comprende anche una petizione per chiedere al governo che verrà “l’impegno a nominare un nuovo Ministro dell’Istruzione che sia apertamente schierato a favore della libertà educativa della famiglia e che abbia il coraggio di bloccare qualsiasi incursione ideologica e politica all’interno delle scuole dei nostri figli, specialmente quelle fondate sull’ideologia gender” e ancora più avanti si legge “ogni giorno in centinaia di scuole italiane si svolgono lezioni, attività, corsi su “affettività e sessualità” profondamente intrisi di ideologia gender”

Lo ripetiamo ancora una volta. La teoria gender non esiste né è mai esistita e nelle scuole italiane non succedono cose strane come ad esempio confondere le idee ai bambini e alle bambine sulle identità di genere, se non addirittura imporre cambi di sesso. Al contrario il nostro è uno dei pochi paesi in Europa dove nelle scuole pubbliche non esistono programmi di educazione al rispetto, all’affettività e alla sessualità.

I contenuti che il manifesto veicola sono violenti e scorretti, nonché lesivi e offensivi, pertanto inaccettabili e illegali in base a quanto disposto all’art.1 comma 4-bis della legge n.156 del 9 novembre 2021 recante disposizioni urgenti in materia di investimenti e sicurezza delle infrastrutture, dei trasporti e della circolazione stradale. La norma infatti recita: “È vietata sulle strade e sui veicoli qualsiasi forma di pubblicità il cui contenuto proponga messaggi sessisti o violenti o stereotipi di genere offensivi o messaggi lesivi del rispetto delle libertà individuali, dei diritti civili e politici, del credo religioso o dell’appartenenza etnica oppure discriminatori con riferimento all’orientamento sessuale, all’identità di genere o alle abilità fisiche e psichiche”.
Non si tratta di libertà d’espressione, come si ostina a sostenere l’Associazione Pro Vita & Famiglie, bensì si tratta di concepire la possibilità che la promozione dell’uguaglianza in termini di dignità e di diritti sia di fatto compatibile con il rispetto di tutte le differenze, compresa ovviamente quella sessuale.

Chiediamo pertanto che le autorità competenti provvedano all’immediato ritiro dei manifesti, così come sta avvenendo in numerose città, dimostrando coerenza con le tante attività e progetti di inclusione e di accoglienza che la regione Emilia Romagna e l’amministrazione comunale praticano sia tramite le politiche per l’infanzia e l’istruzione sia tramite quelle per la cultura di genere, le pari opportunità e le disuguaglianze.

Chiediamo inoltre che le autorità competenti si facciano carico di avviare un percorso istituzionale affinché non vengano più affissi in città manifesti il cui contenuto e le cui immagini siano in contrasto con la norma di legge sopracitata.

In attesa di sollecito e cortese riscontro inviamo cordiali saluti. 4 ottobre 2022

Sottoscritto da

Casa delle donne – Ravenna Collettivo Pride Off – Rimini Coordinamento Regionale Centri Antiviolenza Dalla parte dei minori ODV – Ravenna Demetra donne in aiuto – Lugo Femminile Maschile Plurale – Ravenna Gruppo Donne in nero – Ravenna Ipazia Liberedonne – Cesena Linea Rosa – Ravenna SOS Donna – Faenza Udi – Ravenna Un secco no – Forli