Continua il botta e risposta attorno all’Asp della Romagna Faentina da parte degli amministratori politici di Brisighella. Il motivo delle polemiche è l’aumento delle rette alla residenza per anziani di Fognano. Aveva iniziato il sindaco Massimiliano Pederzoli, chiedendo le dimissioni del consiglio di amministrazione dell’Asp, aveva risposto il precedente sindaco di Brisighella Davide Missiroli, facendo entrare nella polemica la manovra del Governo Meloni, risponde ora Marta Farolfi, vicesindaca del borgo medievale e parlamentare di Fratelli d’Italia.

Nel mezzo anche una dichiarazione del presidente dell’Asp, Massimo Caroli, che aveva accusato l’amministrazione brisighellese di aver votato favorevolmente all’aumento delle rette.

“L’amministrazione di centrodestra, insediatasi dal 2019, ha sempre votato contro l’aumento delle rette nelle Case di Riposo (unica amministrazione della Romagna Faentina)” ha spiegato Marta Farolfi. “Difficile, però, contrapporsi ad una decisione già presa nel 2017 quando, alla luce delle “note criticità dell’Asp” ( l’azienda era già allora in affanno economico) si stabili’ , fra le altre cose, anche la “revisione del sistema delle rette estremamente contenute”, sebbene 5 anni fa non ci fossero cause di forza maggiore come inflazione e crisi energetica. La decisione passò in sordina. Chi amministrava Brisighella nel 2017? Chi partecipò a quella decisione aprendo di fatto la strada all’aumento delle rette?” Farolfi punta il dito contro l’amministrazione Missiroli.

“La stessa cosa è successa con gli ambulatori di Villa Vezzano, Zattaglia e San Martino. Qualcuno firmò un accordo con ASL per cui “una volta che la Casa della Salute fosse andata a regime” gli ambulatori suddetti sarebbero stati chiusi. Anche questa volta l’accordo passò in sordina. Chi amministrava nel 2009? È chiaro che qualcuno ha la memoria corta”.

Farolfi apre poi una parentesi su un’altra polemica di questi giorni: “E visto che parliamo di Sanità cosa ne dite del fatto che i soldi per mantenere l’ambulanza a Faenza non ci sono mentre per assumere all’ASL Romagna l’ex direttore generale di Aifa, Magrini, ( trombato dal governo Meloni e quindi disoccupato per ben una settimana), a 730.000,00 euro per 5 anni ci sono? Potenza della sinistra!”

Tornando invece alla questione Asp della Romagna Faentina e casa di riposo di Fognano, Farolfi risponde alle critiche di Davide Missiroli nei confronti del governo Meloni: “Il governo Meloni, in carica da soli 3 mesi( a differenza del PD che ha sempre gestito il potere negli ultimi 11 anni, fra l’altro, senza mai essere stato eletto) e insediatosi in un periodo di ‘tempeste perfetta’, pandemia, guerra, crisi energetica, ha dovuto stanziare la maggior parte delle risorse per il caro bollette al fine di aiutare non solo il tessuto produttivo ma anche le fasce più deboli della nostra Nazione. Per cui quando si parla di legge di bilancio bisogna parlarne con cognizione di causa : la flat tax fino a 85.000,00 euro aiuta i lavoratori autonomi ( considerati dalla sinistra degli evasori a prescindere) ad avere gli stessi diritti dei lavoratori dipendenti; la flat tax incrementale premia chi, in un periodo così difficile economicamente, produce di più; la tregua fiscale consente lo stralcio delle cartelle fino a 1.000,00 euro antecedenti al 2015 (difficilmente recuperabili) e la rateizzazione delle restanti cartelle con sanzioni ridotte ( cosa che vale anche per le Società sportive, perciò nessun regalo). Quanto a quota 103, cosa si doveva fare? Tornare alla Fornero?
Non ho trovato menzione, però, dell’aumento, fatto dal governo Meloni, delle pensioni minime del 120% ( maggiore dell’inflazione) e dell’aumento delle pensioni minime fino a 600,00 euro per chi ha più di 75 anni. Che il governo Meloni sapesse dell’aumento di 6,00 euro delle rette?”